Continua lo sciame sismico che sta interessando l’area del medio versante sud-occidentale dell’Etna. L’Osservatorio Etneo dell’Ingv di Catania ha registrato circa 60 terremoti, con magnitudo massima pari a 3.5. Il volume focale coinvolto ricade tra le località di Ragalna – Monte Parmentelli – Monte San Leo, a una profondità 10-15 km. L’attività sismica, tuttora in corso, non risulta accompagnata da anomalie negli altri parametri geofisici monitorati. La scossa di maggiore entità è stata quella delle 10.51, di magnitudo 3.5. Al momento non si hanno notizie di danni a cose o persone. La prima scossa si è verificata alle 6.50. Cinque i terremoti uguali o superiori a magnitudo 3: 3.2 (alle 9.15), 3.0 (9.51), 3.1 (10.44), 3.5 (10.51) e 3.2 (10.59). Sette terremoti hanno avuto una magnitudo compresa tra 2.1 e 2.8. L’ipocentro è stato localizzato a una profondità tra i 14 e 15 chilometri in territorio di Ragalna. I terremoti sono stati avvertiti dalla popolazione. A scopo precauzionale sono state evacuate le scuole a Ragalna, Nicolosi e Bronte. Secondo gli esperti dell’Istituto di vulcanologia “si tratta di fenomeni abbastanza comuni sull’Etna. Pe quanto riguarda il rischio valanghe, è assolutamente da escludere che ci siano collegamenti tra i terremoti e questa possibilità”. L’ampiezza del tremore vulcanico si mantiene su valori stazionari medio-bassi, tipici degli ultimi mesi. Rimane pressoché immutata la moderata attività esplosiva al Nuovo Cratere di Sud-Est. Lasiciliaweb del 30-01-2017