E’durata pochi minuti l’ultima udienza, in tribunale, per furto di identità telematica, reato del quale è imputato il 32enne Marco Crimi di Randazzo. Il tempo necessario perché il suo legale, Nunzio Calanna, annunciasse l’assenza dei tre testi citati dalla difesa, Vincenzo Crimi, padre dell’imputato, Francesco Imbrosciano, docente di informatica, e Antonino Stigliolo Crimi, al tempo datore di lavoro del giovane; e presentasse la documentazione giustificativa per Crimi e Imbrosciano. Così il processo è stato rinviato al 2 ottobre prossimo, udienza per la quale verranno citati nuovamente (ed è la terza volta) Crimi e Imbrosciano, mentre è probabile che la difesa, come affermato dal legale, rinunci a sentire Stigliolo Crimi. L’avvocato Giuseppe Cristiano, che rappresenta la parte civile Maria Pia Risa, pedagogista e giornalista, anch’ella di Randazzo, ha preso atto dell’aggiornamento del processo che, se non subirà ulteriori rinvii, potrebbe concludersi entro un paio di sedute ed evitare così il rischio di prescrizione, dato che i fatti contestati risalgono al 2009. Al momento, all’accusa corroborata dalle risultanze investigative svolte dalla Polizia postale, che ha identificato in due computer nella disponibilità dell’imputato. Fonte “La Sicilia” del 12-02-2017