Un quadro, rubato ben 16 anni fa nello storico Palazzo Clarentano a Randazzo, è stato recuperato dai carabinieri di Reggio Calabria, a seguito di una perquisizione effettuata in due appartamenti, uno a Messina e l’altro a Reggio Calabria, di un 64 enne residente nel capoluogo Calabro. L’uomo, è stato denunciato, perché in possesso di 15 opere d’arte di dubbia provenienza, alcune delle quali di immenso valore, come alcune tele di Dalì, Guttuso, Pinizzotto e Cappello. Il quadro raffigurante “Un miracolo di Gesù, guarigione di un cieco”, era stato trafugato nel 2001 da Randazzo. “Quando morì mia zia, che abitava nel palazzo – dice Giuseppe Dilettoso, 72 anni ex responsabile dell’Ufficio Urbanistica del Comune di Randazzo ed ora in pensione, proprietario del palazzo insieme alla sorella -, questo rimase disabitato, e da allora cominciarono i furti. Nel corso degli anni ne abbiamo subiti parecchi, ci hanno rubato quadri, mobili e tanti altri oggetti. Nel 2001, portarono via ben 4 tele, fu uno dei primi furti che subimmo, oltre a quello ritrovato portarono via una Madonna con le anime del purgatorio, una Natività con l’adorazione dei pastori e un Sant’Antonio Abate e San Paolo eremita nel deserto. Tutte le opere, di cui non conosciamo l’effettivo valore, furono attribuite ad un autore ignoto, di probabile scuola napoletana. Ora, sapere del ritrovamento di una delle opere, mi ha reso felice, ed esprimo una grande soddisfazione”. Oggi, Palazzo Clarentano è vuoto, anche se resta una delle opere migliori della città medievale. Risale al 1500, e conserva ancora intatte alcune caratteristiche gotiche e rinascimentali. Il Palazzo al piano terra era adibito a magazzino e depositi, come nelle antiche residenze nobiliari. Al primo piano si trovano, invece, una decina di stanze che erano la residenza di famiglia. “Ricordo la mia infanzia passata a giocare in quei locali, oggi invece, mi rende triste tornare nelle stanze ormai spoglie”. LUIGI SAITTA Fonte “La Sicilia” del 12-02-2017