Fondi da parte del Comune alle associazioni che a Bronte danno cibo alle famiglie bisognose attraverso il Banco alimentare. L’Amministrazione comunale ha deciso di garantire un finanziamento alle parrocchie e alle associazioni che effettuano questo servizio. “L’acuirsi della crisi ha allargato il fronte del bisogno – ha affermato il sindaco, Graziano Calanna – e noi non potevamo dimenticare che a Bronte esiste chi si impegna affinché nelle famiglie più bisognose a tavola non manchi il cibo essenziale. Sono sempre di più, infatti, le famiglie che hanno bisogno anche di cibo”. In passato, infatti, soprattutto i parroci di Bronte, hanno raccontato come la situazione sia difficile. Ci sarebbero famiglie che vivono in stato di indigenza pura, mentre tantissime sarebbero quelle che ricorrono al banco alimentare. A queste si aggiungono quelle famiglie che non vengono a chiedere aiuto, ma ne hanno ugualmente bisogno. “Una situazione che conosciamo – spiega il primo cittadino – e che, in questo periodo di crisi, faremo il possibile per fronteggiare. Tutte le iniziative intraprese a tutela e valorizzazione dei servizi sociali dimostrano che è nostra intenzione non abbandonare nessuno. In quest’ottica va vista la decisione di garantire un piccolo contributo alle associazioni che realizzano a Bronte il Banco alimentare”.
Il Banco alimentare si occupa della raccolta di generi alimentari per distribuirle a strutture caritative sparse sul territorio. “Un servizio importante – conclude – che noi abbiamo voluto sostenere per ribadire la sua necessità. Per questo ai parroci e ai volontari va il mio sentito ringraziamento”. E ascoltando i parroci, che sono i primi a misurare il livello di povertà in una comunità, si capisce che la situazione, già difficile, è peggiorata. “Qui – ci dice – padre Salvatore Maggio, parroco della chiesa di San Giuseppe – ci sono famiglie che non riescono neanche a sopravvivere. Viviamo un periodo con una grave carenza di lavoro. Di conseguenza non potete immaginare quanta gente viene a chiedere aiuto. Ci sono alcuni che non riescono a trovare cibo e sono decine le famiglie che aiutiamo con il banco alimentare, ma tanti non sanno come pagare le bollette. E credetemi non si tratta di scansafatiche, ma di gente che ha perso il lavoro e che non sa più come tirare avanti. Noi facciamo il possibile per aiutarli, ma certo se potessimo faremmo anche di più. Io conosco abbastanza bene la comunità brontese. Sono stato anche vice parroco a Sant’Agata ed a mio avviso il fenomeno non solo è cresciuto rispetto agli ultimi anni passati. Sono certo anche che molte famiglie per dignità vivono in privato il dramma dell’assoluta povertà”. L.S. Fonte “La Sicilia” del 16-02-2017