«Salva il tuo Tribunale». E’ l’appello che gli avvocati del circondario del Tribunale di Bronte rivolgono ai cittadini dei comuni di Bronte, Cesarò, Maletto, Maniace, Randazzo e San Teodoro, oltre alle associazioni ed ai circoli culturali e professionali, affinché facciano sentire la propria voce e impediscano la soppressione del Tribunale di Bronte e degli Uffici del Giudice di Pace, prevista dal provvedimento legislativo adottato dal Parlamento nell’estate del 2011. Questa mattina, infatti, tutti gli avvocati hanno organizzato alle ore alle 9,30, nel cine teatro di Bronte, un incontro invitando i sindaci del territorio a sottoscrivere un documento da inviare al Ministro della Giustizia e per conoscenza al presidente della Regione, a quello della Provincia, al capo dipartimento del ministero della Giustizia, al presidente della Corte di Appello d Catania, ai presidenti delle Commissioni Giustizia di Camera e Senato dei Deputati e ad altre autorità del settore. Nel documento sono elencati tutti motivi per cui il Tribunale di Bronte dovrebbe essere mantenuto. «La sezione distaccata di Bronte – si legge nella nota – assicura i servizi giudiziari ad un vasto territorio di circa 761 chilometri quadrati con comprende 6 Comuni ed una popolazione di 42.377 abitanti. Il territorio presenta una peculiarità geografica montana, con altitudine che va dai 1.150 metri sul livello del mare dei Comuni di Cesarò e San Teodoro agli 800 metri dei rimanenti». Gli avvocati nel documento non si limitano a chiedere il mantenimento del servizio, ma formulano una proposta: «La sezione del Tribunale di Bronte – si legge – nella previsione legislativa di un allargamento della competenza territoriale degli uffici giudiziari, razionalmente potrebbe servire altri Comuni vicini. Pensiamo ad Adrano e Biancavilla (60.726 abitanti residenti nell’anno 2010), ubicati nel versante sud-ovest dell’Etna, nonché ai Comuni di Linguaglossa e Castiglione di Sicilia (con la popolosa frazione di Passopisciaro vicina a Randazzo) ricadenti sul versante nord-est». Infine il documento sottolinea quanto importante sia il Tribunale in un territorio che è «afflitto storicamente dalla criminalità, organizzata e non».
L.S. fonte “La Sicilia” del 21-04-2012