A 15 giorni dalla richiesta ufficiale presentata dal presidente del Consiglio comunale di Bronte, Nino Galati, l’on. Giuseppe Digiacomo, presidente della Commissione regionale ai “Servizi sociali e sanitari”, mantiene la promessa ed ha invitato lo stesso Galati ed il sindaco di Bronte, Graziano Calanna “a partecipare alla riunione della VI Commissione Servizi sociali e sanitari, convocata per mercoledì 8 marzo alle ore 12”. Questo l’ordine del giorno: “Audizione del richiedente Comune di Bronte in ordine alle problematiche relative all’ospedale Castiglione Prestianni di Bronte e strutture sanitarie del territorio ad esso collegate”. C’è da scommettere però che a Palermo mercoledì non andranno soltanto i rappresentanti del Comune di Bronte che, nella difesa dei servizi sanitari dell’ospedale sono affiancati anche gli amministratori dei Comuni di Maletto, Maniace, Randazzo, Cesarò, San Teodoro, Santa Domenica Vittoria, Floresta e Roccella Valdemone. Ma non solo, a difesa del Castiglione Prestianni ci sono diverse associazioni di cittadini che, immaginiamo, vogliamo partecipare. Quello che il territorio chiederà è noto. Se da una parte i politici regionali interpellati sostengono che l’ospedale di Bronte non perderà servizi e reparti importanti, dall’altra il territorio si domanda come questo possa coniugarsi con quanto scritto nel nuovo piano provinciale che vede l’ospedale di Bronte trasformarsi in un “Presidio di zona disagiata”. Questo tipo di ospedale, infatti, a leggere il Decreto Ministeriale del 2 aprile 2015 n. 70, prevede appena 20 posti di Medicina da prestare anche ad una Chirurgia ridotta dove effettuare interventi in “day surgery” o eventualmente in “week Surgery”. Inoltre il versante nord dell’Etna, da diversi anni, denuncia di subire scelte politiche discriminanti per le periferie e nefaste procedure amministrative. I sindaci, infatti, non si spiegano come il piano preveda nel versante sud dell’Etna da Acireale fino a Biancavilla ben 6 ospedali di livello (hub, spoke e di base), tutti racchiusi nel raggio di 45 chilometri, mentre nel resto del cono dell’Etna, quello nord lungo 85 chilometri, solo un Presidio di zona disagiata. Infine gli eterni lavori di ristrutturazione dei reparti del nosocomio brontese iniziati nel 2006 ed ancora, dopo 11 anni, non completati.
Rinviata di un giorno l’audizione dei rappresentanti del comprensorio di Bronte in Commissione regionale ai “Servizi sociali e sanitari” per discutere dell’Ospedale di Bronte. Programmata per domani alle ore 12 è stata rinviata giovedì alla stessa ora.