E’ passato appena qualche anno dall’inaugurazione del ponte Bolo sul fiume Simeto, nel territorio di Bronte e del relativo consolidamento degli argini adiacenti al ponte, che già è necessario intervenire nuovamente, per non intaccare la solidità del ponte stesso esposto alla furia delle acque del Simeto, nel territorio di Bronte, al confine tra le province di Catania e Messina. Il ponte, lungo 163,3 metri, ha 8 “luci” di circa 20,5 metri ciascuna, in struttura mista acciaio-calcestruzzo. È stato costruito tra il 2010 e il 2012, anno in cui è stato inaugurato. I lavori, oltre al ponte, prevedevano il rafforzamento degli argini, con dei gabbioni pieni di massi, utili ad evitare la corrosione degli argini e limitare sempre più frequenti piene del fiume. Oggi, a distanza di cinque anni, uno degli argini rinforzato con i “gabbioni” è già crollato nonostante le reti e altri sono a rischio. Il problema non è di poco conto: gli argini rotti e scavati dalle acque, possono causare allagamenti nei frutteti adiacenti e se non si interviene subito il danno attuale potrebbe diventare molto peggio, con un aggravio di costi non indifferente. Inoltre, lo stesso ponte potrebbe necessitare di controlli, visto che la struttura è sempre esposta allo scorrimento delle acque del fiume. La vicenda del ponte di Bolo, sulla Ss 120, era stata lunga e complessa. I lavori erano stati iniziati da una ditta che dopo quasi un anno di lavoro e il completamento del 70% dei lavori, ha avviato la risoluzione del contratto con l’Anas. Poi il subentro di un’altra ditta che in pochi mesi ha completato i lavori, permettendo la riapertura di una strada molto importante, specie per gli abitanti di Cesarò e San Teodoro, che devono recarsi verso Randazzo o verso la costa jonica. Ultimamente altri tratti della Ss 120 presentano avvallamenti o asfalto screpolato e proprio in questo tratto a maggio dovrebbe transitare il Giro d’Italia di ciclismo. Appuntamento che i residenti dei Comuni della zona aspettano con ansia, non per l’evento sportivo, ma solo perché di norma, prima del passaggio del giro, le strade vengono sottoposte ad un restyling spesso atteso per anni. LUIGI SAITTA Fonte “La Sicilia” del 19-03-2017