Si da parte dell’Istituto autonomo case popolari di Catania a risolvere l’annoso problema della rete fognaria dei 54 alloggi di edilizia economica popolare di via Regina Margherita in contrada Sciarotta a Bronte, che spesso si ottura provocando enormi disagi per i residenti. Il sindaco, Graziano Calanna, infatti, è riuscito a strappare il consenso al direttore, arch. Calogero Punturo, affinché l’istituto sostenga per intero i costi dell’adeguamento dei canali fognari. “Inizieremo i lavori la settimana prossima – afferma il direttore – dopo aver esaminato con il sindaco tutta la documentazione, e soprattutto dopo essermi reso conto dei problemi che spesso si verificano in quel complesso abitativo, ritengo che non possiamo più aspettare”. “Capita spesso che la condotta si ottura – infatti spiega il sindaco Graziano Calanna – perché il suo diametro è troppo piccolo. Sembrerebbe, infatti, che quando sono stati realizzati gli immobili, circa 40 anni fa, siano stati posti dei tubi di scarico più piccoli del dovuto. E’ quando la fognatura si ottura è emergenza vera, con il Comune che, anche se i 54 alloggi sono di proprietà dell’Iacp, è sempre intervenuto personalmente provvedendo a risolvere il problema con fondi di bilancio e quindi a spese di tutta la collettività. Ringrazio quindi il direttore dell’Iacp. Il suo intervento restituirà serenità ai residenti perché una fognatura che si ottura crea allarme e disagi”. A quest’accordo si è giunti grazie alla totale sinergia che esiste fra il Comune di Bronte e l’Iacp, protagonisti insieme di diversi progetti come per esempio il Social housing. I 54 alloggi del viale Regina Margherita, nel popoloso quartiere Sciarotta, anni fa sono stati completamente ristrutturati. Prima erano esempio di degrado ed emarginazione sociale, invece dopo i lavori si sono trasformati in edifici moderni, ristrutturati sulla base dei principi della “bioedilizia”. Questi lavori, realizzati con i contratti di quartiere, sono serviti a sostituire gli infissi e realizzare una nuova facciata esterna protetta con materiali in gradi di limitare le dispersioni energetiche. Inoltre gli edifici sono stati dotati di un impianto di recupero e riutilizzo delle acque meteoriche, che servono a far riscaldare le caldaie. Tutto insomma, tutto ad eccezione della sistemazione della fognatura che è rimasta più piccola rispetto alle esigenze. Finalmente è arrivato il momento di colmare anche questa lacuna, e allora si che i residenti del complesso edilizio potranno vivere più sereni senza il rischio di fastidiose otturazioni della fogna. L.S. Fonte “La Sicilia” del 28-03-2017