Una mamma e la sua bambina salvata dall’intervento tempestivo dei medici del Punto nascita dell’ospedale di Bronte. “Se si fosse perso tempo – ha affermato il sottosegretario Giuseppe Castiglione – per andare altrove avremmo pianto 2 vite”. Il tempo esiguo che rimane per cercare di potenziare l’ospedale alla luce della nuova rete ospedaliera e l’impegno di tutte le parti politiche per salvare la struttura. Questi i temi trattati durante il convengo “L’ospedale di Bronte ad un bivio”, organizzato da Salvatore Gullotta alla presenza di illustri ospiti. “La nascita è un evento che impone massima sicurezza. – ha affermato il dott. Giuseppe Ettore, direttore dell’Unità operativa di Ostetricia e ginecologia dell’ospedale Garibaldi di Catania – Importante la rete con gli altri ospedali, ma fondamentale che Bronte abbia le migliori professionalità”. E se il direttore generale dell’Asp 3 di Catania, Giuseppe Giammanco ha sottolineato come finalmente si sia imboccata la strada giusta, il già senatore Pino Firrarello ha effettuato un excursus storico sulla vicenda dell’ospedale. “Entro giovedì – ha detto – si dovrebbe firmare il contratto per la ripresa dei lavori, ma l’avvicinarsi delle scadenze elettorali ed i conseguente cambio di ministri ed assessori mi preoccupa”. Presente il sindaco di Bronte, Graziano Calanna, che, dopo aver ringraziato i sindaci dell’Osservatorio che con lui si sono battuti a difesa dell’ospedale ha affermato: “Oggi gioiamo ma se guardiamo com’era 12 anni fa non possiamo essere soddisfatti. Temo che la “rete” abbia qualche buco. Aspettiamo il decreto per avere certezze. Insomma rimaniamo in guardia”. A rappresentare la Giunta regionale l’assessore Anthony Barbagallo, che ha sottolineato tutte le battagli condotte anche a Roma con Calanna per difendere l’ospedale. I lavori sono stati chiusi dal sottosegretario di Stato Giuseppe Castiglione: “Bisogna assicurare servizi in un’area che non è di serie B. – ha concluso – Ero vice presidente della Regione quando 12 anni fa organizzammo la Sanità siciliana. Da allora nulla. Il ministro Lorenzin ha finalmente lavorato in maniera strategica per garantire a tutti gli essenziali livelli di assistenza”.
Tutti attendono l’ufficialità del decreto. L’ospedale dovrebbe mantenere Medicina, Chirurigia, Pediatria e Punto nascite. Dovrebbe “saltare” l’Ortopedia, mentre Ostetricia, Radiologia e Laboratorio di analisi dovrebbero essere declassate.
Fonte “La Sicilia” del 04-04-2017