Che piaccia o meno al mondo politico e a chi governa la Sanità siciliana, questo è l’ennesimo caso che dimostra come in Sicilia la Sanità funzioni malissimo. Un giovane di Randazzo, paziente oncologico grave, con le difese immunitarie praticamente nulle, è rimasto quasi 48 ore nell’astanteria del Pronto soccorso dell’ospedale “Vittorio Emanuele”, con il rischio di contrarre qualche infezione che, viste le condizioni di salute, poteva anche essergli fatale. Per tutto questo tempo, infatti, in tutta la Provincia non è stato possibile trovare un posto letto libero. Solo nel pomeriggio di ieri una clinica oncologica privata ha dato l’ok, ed il giovane è stato ricoverato. “Dopo aver effettuato un ciclo di chemioterapia – racconta il padre – eravamo tornati a casa, ma il 24 aprile scorso le condizioni di mio figlio sono peggiorate. Con un’ambulanza privata ci siamo precipitati al Vittorio Emanuele ma siamo rimasti li per quasi 48 ore. Nessuno è riuscito a trovare un posto letto per mio figlio, che in quell’ambiente ha rischiato la vita, perché un paziente con le difese immunitarie nulle in un pronto soccorso dove arrivano pazienti con ogni tipo di patologia è esposto a qualsiasi contagio”. Il genitore con il passare delle ore ha temuto così tanto per la vita del figlio che ha deciso di chiamare i carabinieri i quali, però, a suo dire, non avendo riscontrato reati, non sono intervenuti. “Per qualche ora – continua il padre – per evitare che mio figlio venisse a contatto con gli altri pazienti, è stato posto in una stanza di servizio che sembrava un deposito. In questi 2 terribili giorni, ne ho contato almeno 14 di pazienti cui non si riusciva a trovare un posto letto”. Poi, nel primo pomeriggio di ieri è arrivata la notizia: il posto era stato trovato. La gravità dell’episodio merita chiarezza, ed il direttore generale dell’Azienda Ospedaliera universitaria Policlinico – Vittorio Emanuele ci mette in contatto con il dott. Giuseppe Carpinteri, direttore dell’Unità operativa di Medicina e Chirurgia d’Accettazione d’urgenza del Vittorio Emanuele, il quale descrive una situazione drammatica: “In questi giorni abbiamo ricevuto parecchi pazienti tutti particolarmente gravi e quello del giovane paziente di Randazzo non è stato l’unico a non aver trovato posto nei reparti. Noi non abbiamo posti di oncologia in questo ospedale ed i reparti sono saturi. Abbiamo cercato per tutto il tempo posti letto negli ospedali pubblici e privati, ma è stato inutile. In pronto soccorso abbiamo 2 stanze di isolamento, ma erano già occupate. Per questo, per non farlo venire a contatto con altri pazienti e quindi a tutela della sua salute, siamo stati costretti a sistemarlo per un pò in una stanza di servizio. Poi è andato nella stanza di osservazione breve. La realtà è che il problema dei posti letto a Catania si ripropone ogni giorno in tutta la sua drammaticità. Eppure anche la recente riorganizzazione della rete ospedaliera ha prodotto tagli dei posti letto. Si dovevano ottimizzare i servizi ed eliminare gli sprechi, ma alla fine vengono penalizzati i servizi”. Gaetano Guidotto Fonte “La Sicilia” del 27-04-2017