Randazzo reagisce al vile atto intimidatorio che ha portato alla distruzione del rustico di contrada Donna Bianca, che ospitava la comunità conviviale “Etna Bio Valley”. Il sindaco, Michele Mangione, dopo avere visitato personalmente la struttura incendiata e invitato il gestore, Salvatore Rubulotta, a non abbandonare l’attività, ha dichiarato: «Esprimo ferma condanna e grande amarezza per quanto accaduto a Rubulotta, che ha visto ucciso nel nascere il suo bellissimo sogno: un progetto di accoglienza turistica alternativa a quella tradizionale, che si muove su circuiti di respiro internazionale, per i quali si registra una crescente domanda». «Ho fatto visita personalmente sui luoghi e ho provato una sensazione di profonda tristezza – ha proseguito il primo cittadino di Randazzo – Spero si faccia presto luce sulla vicenda in maniera da ridare fiducia a chi, in modo sano e sostenibile vuole intraprendere sul territorio, e ai cittadini stessi che tengono alla sicurezza personale e del loro patrimonio, oltre che alla secolare, buona reputazione della città». Il sindaco Mangione conferma poi di volere incontrare il comandante della Compagnia dei Carabinieri di Randazzo e di volere nuovamente scrivere al Prefetto di Catania, destinatario già in precedenza di altre due missive di allarme. Già, perché il fenomeno criminalità in generale a Randazzo non sembra essere da sottovalutare e, inoltre, sembra proprio che nella zona i rustici dei privati, chissà perché, spesso si incendino, come è accaduto nel novembre scorso in contrada Dagala Longa, lungo la strada statale 284, quando il tetto di un rustico restaurato da poco è andato stranamente in fiamme. Un fenomeno che certamente blocca l’economia e che scoraggia gli investimenti in uno dei versanti più belli dell’Etna. Per questo motivo la popolazione chiede allo Stato di non abbandonare questo territorio. Chiede, inoltre, lumi sulle indagini e chiede di sapere chi può avere interesse a scoraggiare sul nascere una attività in campagna. Attualmente, però, la Compagnia dei Carabinieri di Randazzo mantiene un assoluto riserbo. Si limita semplicemente a dire che le indagini sono in corso. R.C. Fonte “La Sicilia” del 14-06-2017