Come un normale funerale di un’anziana signora, in un Comune della provincia, può balzare agli onori della cronaca e suscitare discussioni. Tutto nasce da una lettera che un nostro lettore ha inviato alla rubrica “Lo dico a La Sicilia”. Siamo a Randazzo. Il funerale è stato celebrato dal parroco della chiesa di San Martino, padre Emanuele Nicotra. Il lettore scrive che “ai funerali della sua cara congiunta, il sacerdote officiante, alla fine del rito, ha disposto in modo totalmente autonomo che i parenti riceveranno
le condoglianze dei partecipanti al cimitero. Dopodiché è sceso dai gradini dell’altare senza neanche concedere una stretta di mano”. Sarebbe normale considerazione se non fosse che sono state le figlie della defunta a chiedere al parroco dove effettuare le condoglianze. Il parroco non ha colpe. Per questo padre Emanuele Nicotra precisa: «Non è mia consuetudine disporre in maniera autonoma il luogo dove fare le condoglianze in occasione dei funerali. Anzi è usanza in questa cittadina che siano i parenti a indicare al parroco dove farle. E così è stato anche questa volta. Sono state le due figlie della povera defunta a suggerirmi di volerle fare in cimitero. Spiacciono i toni alquanto dispregiativi della lettera, che addirittura lasciano intendere che io, alla fine della funzione, non abbia voluto salutare i parenti. Anche questo è falso: io ho rivolto le condoglianze alla famiglia in casa, dove mi sono recato più volte per le funzioni di rito. Sono dispiaciuto. A sollevarmi solo le affermazioni dei familiari più stretti della famiglia della defunta, che mi assicurano di non avere mai inviato quella lettera». E infatti le figlie della povera signora confermano: «Non sappiamo chi possa aver inviato quella lettera. Certamente non siamo state noi, perché siamo state noi a fornire le indicazioni sulle condoglianze al parroco. Chiunque tenti di denigrare padre Emanuele si sbaglia. Il parroco
con noi è stato di una gentilezza e di una benevolenza unici. Ci è stato vicino tutto il tempo, tante volte è venuto in casa, ci ha più volte salutato e rivolto le condoglianze. Non sappiamo se a scrivere sia stato un parente o meno, ma eravamo noi, le figlie, le uniche ad aver diritto a disporre dell’organizzazione del funerale. Tutti gli altri lo fanno impropriamente». GAETANO GUIDOTTO Fonte “La Sicilia” del 06-07-2017
LA LETTERA APPARSA IL 03 LUGLIO SU “LA SICILIA”
«RANDAZZO, IN CHIESA NIENTE CONDOGLIANZE» Breve storia triste. Luogo: chiesa in località Randazzo, Piano San Martino. Giorno: 30 giugno ore 10, in occasione dei funerali di una mia cara congiunta. Il sacerdote officiante, alla fine del rito, dispone
in modo totalmente autonomo che i parenti riceveranno le condoglianze dei partecipanti al cimitero. Dopodiché, discende
dai gradini dell’altare e con portamento diritto e occhi fissi in direzione della sagrestia, attraversa i parenti ed esce di scena senza
neanche concedere una una stretta di mano. Fine. LETTERA FIRMATA