Rimangono cenere e desolazione dopo l’incendio che ha bruciato oltre 200 ettari di territorio in contrada Pirao a Randazzo, nel cuore del Parco dell’Etna. Una prima stima, che forse peggiorerà dopo i rilievi che saranno effettuati in seguito. La domenica sera il fuoco non è stato del tutto spento, e ieri mattina le operazioni di spegnimento sono proseguite con ulteriori 7 lanci di un canadair e l’incessante lavoro di bonifica delle squadre a terra. Presente in forze la Forestale, con in testa il comandante del distaccamento di Randazzo Pasqua. Gli animi sono tristi, per avere visto andare in fumo ettari di territorio, specie per non avere più a Randazzo l’elipista in funzione: “Fino allo scorso anno era operativa – ci dice l’ing. Giovanni Gubernale responsabile del servizio antincendio – quest’anno per i tagli è stata tolta, e non abbiamo più un intervento aereo immediato specie quando, come ieri, non c’erano molti aerei disponibili”. Sul posto, a compiere un sopralluogo alle Case Caldarera, il presidente del Parco Marisa Mazzaglia accompagnata dal vice sindaco di Randazzo Gianluca Lanza: “Questi sono atti criminosi contro la natura, per fortuna abbiamo limitato i danni alla parte esterna della struttura che a breve sarà consegnata ad un privato. Io sto andando a sporgere denuncia per il grave gesto perpetrato contro l’intero territorio”. LUIGI SAITTA Fonte “La Sicilia” del 29-08-2017