Torna di attualità il dibattito sulla biblioteca comunale di Randazzo dedicata all’indimenticato Don Virzi e chiusa al pubblico da anni, da quando cioè i vecchi locali privati sono stati dichiarati non idonei e quelli nuovi, nell’ex Istituto di Santa Giovanna Antida, non sono stati mai aperti. Don Santino Spartà, randazzese doc, autore di diversi libri e conosciuto come il prete dei vip, ha scritto una lettera aperta rivolta al sindaco Michele Mangione e all’Amministrazione, nella quale tra l’altro scrive: «Perché perseverare nel tenere chiusa la biblioteca da quasi 3 anni, nonostante le continue promesse? Perché non è stato dato seguito alla delibera del 2010 con cui la Giunta accettò la mia disponibilità a donare il mio patrimonio culturale consistente in 5.000 libri e 60 quadri e sculture, tra cui un Guttuso, del valore di 120 mila euro? Perché avere evitato di programmare i 23mila euro che ho messo a disposizione per riaprire la Biblioteca?». Il sindaco Mangione spiega che la biblioteca ritarda ad aprire per problemi che riguardano l’agibilità dei nuovi locali. «Don Santino conosce bene le difficoltà di natura tecnica e burocratica – afferma il sindaco -, anche perché è stato messo al corrente di tutto. Quello della riapertura della biblioteca è un mio cruccio che si scontra con le difficoltà economiche e gli obblighi di legge. La biblioteca ha bisogno di una sede degna e l’ex monastero di S. Giovanna Antida deve acquisire i requisiti per ospitare un fondo librario di più di 30.000 volumi. Don Santino è stato affiancato da un tecnico di fiducia che ha prospettato l’iter tecnico-amministrativo di non semplice attuazione. Lavoriamo da tempo al problema a prescindere dall’offerta di aiuto economico di don Santino Spartà. La priorità è quella di restituire alla Città la biblioteca». GAETANO GUIDOTTO Fonte “La Sicilia” del 06-09-2017