Allarme terremoto, ieri mattina, a Bronte. Nel versante nord ovest dell’Etna, si sono verificate tre scosse sismiche. La prima alle 6,14 di magnitudo 2.0 con epicentro sull’Etna, proprio nel territorio di Bronte. La seconda, alle 8,05, appena più potente della prima nel territorio di Biancavilla e poi l’ultima alle 9,21 di magnitudo 3.3, sempre a Bronte. La zona dell’epicentro è stata più o meno sempre la stessa, ovvero nei pressi dei monti “Nespole” a circa 1600 metri e ad una profondità che è variata dai 6 agli 8 chilometri. Se in pochi hanno percepito le prime due scosse, la terza, più potente delle altre, ha fatto tremare case ed edifici scolastici ed è stata chiaramente avvertita da buona parte della popolazione. Così i dirigenti scolastici di tutti gli Istituti hanno dato attuazione ai rispettivi piani di Protezione civile, facendo uscire scolari e studenti dagli edifici e trovando “riparo” nelle aree di ammassamento. Contemporaneamente il sindaco di Bronte, Graziano Calanna, ha convocato la Protezione civile comunale che ha mostrato al primo cittadino i dati forniti dalla sala operativa del Dipartimento regionale della Protezione civile, pronta a confermare le tre scosse erano di natura vulcanica.
Così il sindaco ha deciso di effettuare personalmente, insieme al geometra del Comune Angelo Spitaleri, dei sopralluoghi in diverse scuole: “La scossa non è stata molto forte – ci dice Graziano Calanna – ma quando c’è in gioco l’incolumità pubblica, la precauzione non è mai eccessiva. Ho parlato direttamente con diversi dirigenti scolastici e con i tecnici del Comune preoccupati del fatto che più che un terremoto si è verificato un piccolo sciame sismico di magnitudo sempre crescente. Di conseguenza ho preferito firmare l’ordinanza di chiusura per un giorno delle scuole di ogni ordine e grado e dare mandato all’Ufficio tecnico di effettuare accurati controlli agli edifici pubblici ed in particolare a quelli scolastici per verificare se si fossero verificati danni”. Così, notificata l’ordinanza ai presidi, tutti i genitori hanno portato a casa i propri figli ai quali però, per precauzione, non è stato permesso di tornare in classe per prendere libri e zaini. Fortunatamente, dalle 9,21 in poi non si sono verificate più scosse ed i geometri dell’Ufficio tecnico, coordinato dall’ing. Salvatore Caudullo, hanno iniziato le verifiche di idoneità statica degli edifici pubblici, dove non sarebbero emerse particolari criticità. “Meglio così – conclude il sindaco – speriamo che lo sciame sismico si sia fermato. Rimaniamo, comunque, in allarme pronti ad intervenire, dando attuazione ai nostri piani di Protezione civile. Invito i cittadini a stare tranquilli e ringrazio i presidi per aver con tempestività portato i ragazzi nelle aree di ammassamento come la Protezione civile impone”. R.P. Fonte “La Sicilia” del 19-09-2017
Sono stati evacuati i due plessi scolastici di Maletto, quello di viale Aldo Moro e quello di via Umberto, appena la scossa più forte è stata avvertita. Una scossa non molto forte, solo 3.3 della scala Richter, ma avvenuta ad una profondità relativamente “vicina” 5,5 km (per questo è stata avvertita). Gli insegnanti, come da procedura, hanno fatto uscire gli alunni, per radunarli nelle aree di piazza IV Novembre e nei campetti della scuola. Poi, poco dopo le 11, gli alunni sono rientrati, visto il cessato pericolo e la mancanza di nuove scosse, concludendo le lezioni come da programma. Nel frattempo, tanti genitori sono andati a prelevare i loro figli, riportandoli a casa, e togliendoli da un luogo all’aperto, che dovrebbe essere sicuro, per riportarli fra le mura di casa. Il tutto sotto l’occhio vigile della Polizia municipale che ha sorvegliato gli spostamenti dei ragazzi, specie di quelli andati in piazza. Solo la scossa più forte è stata avvertita, mentre le precedenti avvenute in mattinata, non hanno destato allarme. La situazione è rimasta sempre tranquilla, con gli alunni che sono stati tranquilli fino al rientro. Non sono arrivate altre segnalazioni, e nessuno è uscito in strada per la paura del terremoto. Anzi. In tanti lo hanno saputo dai social. LUIGI SAITTA Fonte “La Sicilia” del 19-09-2017