Si tinge di giallo il decesso di una 43 enne, avvenuto nelle prime ore di ieri mattina, al Pronto soccorso dell’ospedale di Bronte. La donna, una signora di Maniace, è arrivata in ospedale intorno a mezzanotte, lamentando dei forti dolori all’addome. La donna è stata visitata dal personale in servizio che ha eseguito gli accertamenti previsti dai protocolli. Ma la situazione è improvvisamente precipitata. La donna è andata in arresto cardiaco, con i sanitari che hanno immediatamente iniziato le “manovre” previste per
questi casi. Ma nonostante gli sforzi del personale, per la donna non c’è stato nulla da fare e intorno alle 3 è stato dichiarato il decesso. A questo punto è esplosa la rabbia del familiari, che non riuscivano a capire cosa fosse accaduto. Mai avrebbero immaginato un così grave epilogo. I parenti hanno iniziato ad inveire contro i sanitari, con discussioni accese, con un distributore di bevande rotto a seguito di colpi ricevuti. Fortunatamente la situazione è tornata alla normalità, fino a ieri mattina, quando i parenti della donna si sono recati in caserma a sporgere denuncia. Immediatamente sono state avviate le indagini, per capire cosa sia successo nelle tre ore decorse dall’ingresso al Pronto soccorso, fino al decesso della donna. I familiari sono stati sentiti dai carabinieri della locale stazione e il tutto è stato trasmesso alla Procura della Repubblica con il magistrato di turno che ha disposto il trasferimento della salma all’ospedale “Vittorio Emanuele” di Catania, per eseguire un esame autoptico, che sarà eseguito nella giornata di oggi. Una vicenda che accende i riflettori sulla sicurezza degli operatori dell’emergenza sanitaria che,
spesso da soli ad affrontare delle situazioni spiacevoli, devono affrontare la rabbia dei parenti, che spesso ritengono insufficienti gli sforzi fatti dal personale sanitario. Sarà la magistratura, ora, a cercare di fare chiarezza su questa triste vicenda. R. P. Fonte “La Sicilia” del 05-10-2017