Valutare la vulnerabilità sismica degli edifici scolastici di Bronte attraverso i fondi europei. E’ l’obiettivo del sindaco di Bronte, Graziano Calanna. La sua Giunta, infatti, ha approvato un progetto che l’Ufficio tecnico, guidato dall’ing. Salvatore Caudullo, ha redatto per partecipare ad un bando regionale sui fondi strutturali 2014 – 2020. Il bando è rivolto ai Comuni che hanno bisogno di effettuare le indagini tecniche per valutare il rischio sismico degli edifici scolastici. “La Sicilia è piena – afferma il sindaco Graziano Calanna – di edifici scolastici costruiti da decenni e non adeguati alla normative vigenti sulla sicurezza sismica. Ed i nostri edifici scolastici Marconi, Mazzini, Spedalieri, il plesso grande della Scuola media e quello della via Modigliani hanno bisogno di opportune verifiche. I più antichi sono costruiti con il sistema a “massa”, ovvero hanno muri e pareti che sono portanti, mentre la scuola media, per esempio, è stata costruita con pilastri di cemento armato quando, però, non erano in vigore le norme antisismiche. Intendiamoci – tiene a precisare il sindaco – i nostri istituti scolastici sono solidi ed in tanti anni hanno ben assorbito terremoti anche di notevole entità, ma è giusto adeguarli alle norme sismiche vigenti e per poterlo fare bisogna prima redigere il documento di vulnerabilità sismica degli edifici”. Il tema dell’idoneità sismica degli edifici scolastici è di grande attualità ed è particolarmente sentito dai cittadini. Il bando pubblicato dalla Regione prevede l’erogazione di contributi a fondo perduto proporzionatamente alla superficie degli edifici. Per redigere il documento di vulnerabilità sismica l’ing. Caudullo ci dice che sarebbero necessari circa 200 mila euro, poi si dovrebbero realizzare gli eventuali lavori di adeguamento. “La documentazione è già completa – ci spiega Caudullo – grazie al lavoro dei geometri Felice Spitaleri e Biagio Lupo. Si potrebbe anche completare la progettazione per essere pronti ad approfittare di eventuali ulteriori finanziamenti”. Fonte “La Sicilia” del 02-12-2017