Si profila un ricorso al Tar, e in tutte le sedi competenti, per la vicenda della bambinopoli di Maletto, opera che avrebbe già dovuta essere in funzione, e che invece, per la Regione, non è completa e trascorsi i termini previsti dalla legge, l’Ente rivuole indietro i soldi finanziati. Tranquillo il sindaco di Maletto, Salvatore Barbagiovanni, che non teme gli sviluppi futuri della vicenda: “Ad oggi non abbiamo ancora nessuna notifica – dichiara – anche se abbiamo visto l’atto sul sito della Regione, e mi sono informato sulle procedure da seguire per fare ricorso in tutte le sedi opportune. Da parte mia sono tranquillo che tutto è stato fatto nei modi giusti, e se qualcuno ha voluto usare questa situazione a proprio vantaggio, ha danneggiato l’intera comunità, ma ripeto, sono tranquillo dell’operato svolto”. Una breve ma decisa dichiarazione che assicura ricorsi che sospenderebbero l’efficacia dell’atto regionale, che vuole indietro i soldi entro 90 giorni dalla notifica, nonostante la stessa non sia ancora arrivata al Comune. L’appalto per il completamento di un area Polifunzionale e di Aggregazione, è stato finanziato nel 2014, dopo la richiesta avvenuta qualche anno prima. La gara, nonostante un successivo ricorso al Tar, è stata vinta dal Consorzio Progettisti e Costruttori che nel giro di tre mesi ha completato i lavori. La stessa ditta l’1 dicembre 2015 ha certificato l’ultimazione dei lavori, con certificato di regolare esecuzione come previsto dagli appalti inferiori ad un milione di euro. Poi i problemi, con due documenti, inviati dal Comune in data 13 marzo (nota 2782) ed 1 giugno (nota 6107), con le quali prima si dichiarava che l’opera era “finita, completa e funzionale”, mentre in quella di giugno, veniva dichiarata che l’opera “non è completa, funzionale ed in uso”. Di fatto, dal completamento dei lavori, datato novembre 2015, al termine ultimo per la presentazione della documentazione (marzo 2016) ci sarebbero stati i tempi tecnici per completare l’iter burocratico e riscuotere le rimanenti somme. Resta da capire, quali sono stati i problemi che hanno portato ad un triste epilogo, visto che la ditta ha eseguito i lavori, che gli sono stati retribuiti in seguito ai vari avanzamenti, e ha redatto il certificato di regolare esecuzione dei lavori. Delle risposte che solo il tempo, ed i prossimi sviluppi potranno darci. LUIGI SAITTA Fonte “La Sicilia” del 24-12-2017