E se il Comune di Randazzo, oggi in pre-dissesto e sottoposto a un rigido piano di rientro a causa dei debiti ingenti e dalla mancanza di liquidità che impediscono non solo di pagare con regolarità operatori ecologici e impiegati, ma di programmare investimenti e sviluppo, risolvesse in un attimo la sua crisi economica? Nessuno ci scommetterebbe un euro, ma il vice sindaco, Gianluca Lanza, ci crede: “Da una verifica che ho fatto personalmente – ci dice – e dall’ufficio di Ragioneria risulta che Riscossione Sicilia ci deve ben 5 milioni e 560 mila euro. Una cifra enorme per un Comune con le nostre difficoltà economiche. Pensate che abbiamo debiti certi liquidi ed esigibili per circa 3 milioni e mezzo di euro per i quali stiamo ricorrendo a un piano di riequilibrio. Incassare queste somme ci consentirebbe di rendere molto, ma molto più semplice sia la sostenibilità del piano di rientro, sia la solidità economica dell’ente”. Per questo il Comune ha inviato a Riscossione Sicilia una lettera chiedendo ragione di queste somme. Riscossione Sicilia, infatti, svolgendo il servizio di esattoria, dovrebbe riscuotere per il Comune tutte le tasse locali non pagate dai cittadini e poi dovrebbe consegnarle al Comune. L’operazione è semplice. Il Comune scaduti i termini per pagare dovrebbe mettere a ruolo le bollette non riscosse e le invia a Riscossione Sicilia che dovrebbe costringere il debitore a pagare con tutte le armi che la legge gli mette a disposizione. Bene, a sentire il vicesindaco Lanza, il Comune in passato avrebbe messo a ruolo delle bollette non pagate, ma non avrebbe riscosso nulla. Per questo sempre Lanza afferma: “Stiamo valutando la possibilità di ritirare i ruoli a Riscossione Sicilia affidarli a un agente di riscossione privato”. Gaetano Guidotto Fonte “La Sicilia” del 27-12-2017