Cominciano ad arrivare i primi dati sugli esiti della raccolta differenziata dei rifiuti a Bronte. Dal 15 gennaio è partito il nuovo servizio, con gli utenti che hanno utilizzato nuovi sistemi e nuovi contenitori. Un progetto che, ovviamente, nella fase di “start up”, ha destato preoccupazioni. Oggi, però, alla luce dei primi risultati, anche se con le dovute cautele, le sensazioni sembrano essere buone. «Abbiamo superato il 50% di raccolta differenziata – ci dice il sindaco – è questo è positivo, anche se per avere stime più veritiere bisognerà aspettare ancora un po’. Comunque una buona iniezione di fiducia. Devo ringraziare tutti quei concittadini, che sono la stragrande maggioranza, che hanno risposto al nostro appello, impegnandosi a fare la raccolta differenziata. Ovviamente – continua – non potete immaginare quanti problemi abbiamo dovuto affrontare in questi giorni, ma piano piano stiamo provando a risolverli». E uno dei problemi è quello di dover convincere a differenziare i rifiuti pure quella parte di “irriducibili” che gettano i sacchetti per strada o nelle zone di campagna trasformandole in micro discariche. Un fenomeno che il Comune contrasta in due modi: sanzionando chi scarica abusivamente rifiuti e ripulendo le aree. Molte aree, infatti, sono video sorvegliate anche da telecamere nascoste e chi scarica abusivamente rifiuti rischia una sanzione di 600 euro, con gli operatori ecologici che, insieme con la Polizia municipale, spesso controllano i sacchetti abbandonati alla ricerca di qualcosa che faccia risalire all’identità del proprietario. «Zone come quella di Fiteni ieri sono state ripulite – conclude Graziano Calanna – spero che non ridiventino discariche e che tutti i miei concittadini presto sposino e facciano proprie i motivi che ci spingono a fare la raccolta differenziata. Basta leggere le cronache regionali per capire che quello dei rifiuti è il problema dei problemi. Se continuiamo a gettare tutto in discarica, il costo per i cittadini rischia di lievitare tantissimo. Chi getta un sacchetto
per strada inquina il pianeta e fa un danno economico a tutti noi. Tutti insieme – conclude – dobbiamo evitare costi enormi per la raccolta dei rifiuti, oltre a lasciare ai nostri figli un territorio pulito e salubre». Fonte “La Sicilia” del 28-01-2018