Era agosto del 2017 quando il Senato ha approvato la legge 128/2017, riguardo le “D i s p o s izioni per l’istituzione di ferrovie turistiche mediante il reimpiego di linee in disuso o in corso di dismissione situate in aree di particolare pregio naturalistico o archeologico”. Questa legge ha individuato fin da subito un elenco di 18 linee da classificare come turistiche in tutto lo stivale, quattro individuate in Sicilia, tra cui figura l’Alcantara-Randazzo. Da allora la Fondazione Fs italiane, riconducibile al Gruppo Ferrovie dello Stato, ha avviato l’iter per riportare all’antico splendore vecchi binari abbandonati, ma sulla Ferrovia Alcantara Randazzo però ancora non può intervenire. Il perché lo spiega Marco Crimi, presidente dell’associazione Ferrovia Valle Alcantara, che si batte per il ripristino della Ferrovia. «Per fare in modo che la riconversione in chiave turistica si possa concretare – afferma – è necessario che gli Enti locali e il Parco Alcantara facciano fronte comune e si rivolgano alla Regione siciliana per ottenere l’emissione del decreto attuativo di classificazione come ferrovia turistica (previsto dalla legge) e l’avvio di un iter progettuale che ovviamente necessita di finanziamenti che la Regione dovrebbe ottenere dal ministero». Per questo i vertici dell’a s s o c i azione stanno incontrando i sindaci dei paesi raggiunti dalla Ferrovia: «Abbiamo già incontrato alcuni sindaci e nei prossimi giorni incontreremo Michele Mangione, sindaco di Randazzo, e il neo commissario del Parco fluviale dell’Alcantara per proseguire in questa campagna di sensibilizzazione». «Molte altre Regioni su cui insistono le 18 tratte ferroviarie individuate dalla legge – aggiunge Davide Tricomi, vicepresidente dell’associazione – si stanno dando da fare per ottenere l’emissione dei decreti attuativi e i relativi finanziamenti dal ministero, pertanto è opportuno attivarsi con celerità per non restare indietro, in quanto sono diversi gli esempi felici di tratte riaperte ai fini turistici in tutta Italia. Tra le tante, la Avellino-Rocchetta in Campania e la Sacile-Gemona in Friuli». «Noi – conclude Tricomi – continueremo la nostra attività di dialogo e sensibilizzazione con le istituzioni locali, affinché si possano avviare le procedure per un rapido ripristino della nostra ferrovia». GAETANO GUIDOTTO Fonte “La Sicilia” del 07-02-2018