C’è una frana in territorio di Bronte, in contrada Corvo – Canalaci, che ha già divorato una strada provinciale e adesso minaccia da vicino un kartodromo e punta la Strada Statale 284, fra Bronte e Maletto. I tecnici la guardano con attenzione, ma fino ad oggi non è stata fermata. Un giovane di Bronte, Luca Galati Pizzolante, di 27 anni, figlio di Antonino, attuale presidente del Consiglio comunale, l’ha studiata attentamente per fare la tesi di laurea in Geologia presso l’Università di Catania. Adesso, alla fine dei suoi studi, conquistato il titolo accademico, ha deciso di donare la sua tesi al Comune, per aiutarlo a mitigarne i rischi. «Ho scelto di fare questa tesi – dice il neo geologo – perché ritengo importante che si studi bene questo territorio ai fini della prevenzione dei fenomeni di dissesto. Ho focalizzato la mia attenzione su questa frana perché rischia di interessare la Ss 284 nel tratto Bronte – Maletto. A questa deduzione sono arrivato io ed anche il mio docente relatore. Secondo i nostri studi, infatti, l’interessamento e quindi la possibile interruzione della Ss 284 non è poi così remota. Pensate ogni anno la frana avanza di più di 14 metri e non è poi così distante». Se le previsioni del dott. Galati dovessero essere esatte, c’è poco da scherzare. La Ss 284 è un’arteria di collegamento importantissima per tutto il versante nord dell’Etna.
«Proprio così –commenta Galati –il tratto della strada provinciale già interessata dallo smottamento è distante dalla Ss 284 circa 300 metri. Se il movimento dovesse intensificarsi, a seguito di piogge, arriverebbe presto alla Statale che collega i paesi dell’hinterland etneo con Bronte dove si trova l’unico ospedale della zona creando dei gravi disagi a tutti i cittadini». Per questo, ieri mattina, la cerimonia di consegna della tesi è stata diversa rispetto a una semplice donazione. Presente, oltre all’emozionato padre e al sindaco Graziano Calanna, anche il capo dell’ufficio tecnico del Comune, ing. Salvatore Caudullo: «Noi monitoriamo da tempo questa frana –ha affermato Caudullo – che ci ha costretti a interdire il transito alla vicina strada provinciale. Sappiamo che è necessario intervenire e questa tesi ci aiuterà a catalogare la frana, effettuare lo studio tecnico geologico e inserire l’intervento nel Piano dell’assetto idrogeologico». «I ringraziamenti sono doverosi – ha concluso il sindaco Calanna – verso un giovane neo laureato che con grande senso civico ha deciso di donare al Comune il risultato del suo lavoro. Questo è un intervento che ovviamente deve intestarsi la Provincia regionale di Catania, certamente facilitata dal fatto che i lavori sono realizzabili con i fondi europei del 2014- 2020, che considerano la messa in sicurezza del territorio fra le priorità». Fonte “La Sicilia” del 03-03-2018
LA VELOCITA’ DETERMINATA DAL REGIME DELLE PIOGGE – Vediamo di studiare questa frana e collocarla dal punto di vista orografico. Si trova a Bronte in contrada Corvo- Canalaci, una zona raggiungibile dalla Ss 284 nei pressi della contrada Difesa. Interessa una zona agricola a circa 998 metri si altezza sul livello del mare. Qui il terreno è argilloso. Un promontorio, infatti, ha protetto il territorio dalle lave dell’Etna. Il neo geologo Luca Galati ci dice che questa frana ha cominciato a muoversi intorno al 2003 a causa sicuramente di uno scorrimento selvaggio delle acque in superficie, visto che non esistono impianti di regimazione delle acque meteoriche. Oggi, a distanza di 15 anni, la frana è lunga 226 metri e larga 71 metri. Dai calcoli effettuati sono in movimento circa 115mila tonnellate di terreno che si muovono minacciosamente verso la statale distante appena 300 metri. Solo apparentemente avanza lentamente. Ogni anno si sposta in media di 14,5 metri, ma ovviamente tutto è condizionato dall’intensità delle precipitazioni. Fonte “La Sicilia” del 03-03-2018