Fra i tanti finanziamenti ottenuti con il Patto per il sud, la Città di Bronte ne recupera anche uno che credeva di aver perduto. Si tratta degli 800mila euro richiesti dai “Frati minori osservanti dell’Ordine di San Francesco” per il restauro e la ristrutturazione della chiesa di San Vito, che necessita di urgenti lavori di ristrutturazione. Credeva di averli perduti perché la Regione siciliana, a seguito del sovrapporsi di diverse norme, ha deciso di non pagare più la progettazione per alcuni progetti inseriti nel “Patto”. E su un progetto complessivo di 800mila euro la cifra destinata alla progettazione è cospicua. Per questo, nonostante il progetto fosse già stato presentato da tanti anni, quasi nessuno ne ha parlato e il finanziamento sembrava destinato ad essere perduto. Questa chiesa però è troppo importante per Bronte e la sua storia. È la chiesa annessa all’omonimo convento che si affaccia sulla piazza dove nel 1860 Nino Bixio fece fucilare 5 brontesi per reprimere la rivolta conosciuta dalla storia risorgimentale come “I fatti di Bronte”. Per questo il sindaco, Graziano Calanna, insieme al geometra Gino Pinzone, particolarmente legato alla chiesa di San Vito e alla storia che racconta, per giorni ha tessuto le trattative fra l’Ente morale dei Frati e la Regione siciliana, convincendo alla fine i Frati a liberare la Regione dal costo della progettazione e consentendole di proseguire nell’iter per l’approva – zione del finanziamento: «Non solo io – afferma il sindaco Graziano Calanna – ma tutta la Città sono sicuro che sente di dover ringraziare i frati per questo ennesimo atto di generosità. Si tratta di un vero dono verso i brontesi e di un segnale di amore verso la storia di Bronte, che proprio da San Vito narra una delle sue pagine più importanti. Oggi – continua – raccogliamo un risultato che fino a qualche giorno fa sembrava difficile perché, se non avevo dubbi sulla disponibilità dei Frati, bisognava far dialogare l’Ente morale con l’assessorato regionale. Alla fine, – conclude Calanna –grazie anche alla sinergia con i dirigenti della Regione che abbiamo raggiunto in questi anni di amministrazione, ci siamo riusciti». E con gli 800 mila euro si dovrà totalmente rifare il tetto, eliminare le infiltrazioni, rifare la pavimentazione ed effettuare operazioni di restauro conservativo nel rispetto dei dettami della Soprintendenza. «Queste somme – conclude Calanna – si aggiungono agli altri 800 mila euro per il restauro della Chiesa del Rosario. Speriamo di poter ottenere a giorni entrambi i decreti di finanziamento» Fonte “La Sicilia” del 31-05-2018