Non possiamo certo dire che il tradizionale Ferragosto randazzese, reso meraviglioso dal maestoso passaggio della Vara, sia salvo, ma un passetto in avanti è stato compiuto. Don Domenico Massimino, arciprete della Basilica di Santa Maria, giorno dopo giorno, attingendo alla cassa destinata alle spese ordinarie della Chiesa, è riuscito a racimolare quasi 5.000 euro. Somma che sembra essere sufficiente per mettere a posto le ruote del carro che lo scorso Ferragosto si erano pericolosamente danneggiate. Le ruote infatti, sono state smontate e portate prima a Catania e poi a Linguaglossa, dove opera un’officina in grado di restituire sicurezza all’intero carro. Se non si verificheranno intoppi, a metà giungo dovrebbero essere pronte. «Sì – dice padre Massimino – anche per incoraggiare abbiamo affrontato questa spesa, nella speranza che non si verifichino altri problemi. Lo scorso anno, per esempio, abbiamo dovuto affrontare i costi della riparazione delle grondaia della chiesa. Speriamo che non si verifichino altre emergenze. Per il resto poi, sappiate che non ho nessuna novità». E la novità che padre Domenico si aspetta, è che Randazzo risponda al suo appello e, attraverso una raccolta fondi, che recuperi quanto necessario per consentire la festa nel rispetto delle prescrizioni normative. Il carro della Vara, infatti, non ha soltanto bisogno di necessari lavori di ristrutturazione, ma deve dotarsi di tutte quelle certificazioni che attestino l’idoneità strutturale del carro. E non è facile. Bisogna che un tecnico qualificato si assuma l’onere di attestare la sicurezza di un carro antico, alto circa 20 metri che anche nelle quote più alte, ospita dei bambini. Insomma sono necessari almeno 50mila euro. In verità, qualcuno che sta raccogliendo delle somme c’è. Voci non confermate fanno capire che un gruppo di imprenditori starebbe coinvolgendo colleghi e commercianti per racimolare la somma. Al momento rimangono anonimi, forse perché qualcuno di loro è direttamente impegnato in occasione delle prossime amministrative e mischiare il sacro con la politica non sarebbe giusto. Padre Massimino però non ha notizie ufficiali e quindi si limita a dire che ancora dalla città non è arrivato un euro. Certo non far uscire la Vara sarebbe un danno non solo per la medievale cittadina, ma per tutto il settore turistico e culturale regionale. Fra tutte le Vare della Sicilia e della Calabria, infatti, quella di Randazzo è l’unica con personaggi viventi. GAETANO GUIDOTTO Fonte “La Sicilia” del 03-06-2018