C’è aria di tempesta a Bronte per l’ospedale, dopo le indiscrezioni venute fuori a seguito dell’incontro tra i vertici dell’assessorato regionale alla Salute e i sindacati. Voci che, se confermate, darebbero il colpo di grazia ad una struttura isolata sul territorio e già fortemente penalizzata negli ultimi anni nonostante unico polo sanitario in una zona impervia e isolata. Secondo queste voci che arrivano da Palermo, quanto previsto nella vecchia rete ospedaliera sarà confermato. Cioè mantenimento di Pronto soccorso, Medicina e Chirurgia, ma ridimensionamento di Ginecologia, Ostetricia, Pediatria e addirittura chiusura del Punto nascite, finora aperto in deroga grazie alle tante battaglie combattute negli anni scorsi. «Se quanto si sussurra è vero – afferma Biagio Venia, presidente del Comitato a difesa del Punto nascite e dell’ospe – dale – siamo pronti a dare battaglia. Siamo stanchi di essere presi in giro da politici e direttori dell’Asp. Inoltre, Musumeci e il suo governo hanno preso tanti voti nella nostra zona, promettendo la difesa dell’ospedale come fatto a Giarre, ma a quanto pare si sono scordati di noi. Anche il direttore dell’Asp, dott. Giammanco, ha promesso tanto, tra cui la ripresa dei lavori e una nuova ambulanza, ma dopo la sua visita a Bronte non ha fatto nulla, al contrario di Biancavilla dove i lavori, appaltati alla stessa ditta e sospesi in passato come a Bronte, sono stati ultimati. E’ una vergogna e in questo momento l’ospedale è lasciato allo sbando come accade con la sanità. Basti pensare che per l’Urologia, prima polo d’eccellenza a Bronte, ora bisogna andare a Caltagirone e addirittura, per una frattura di milza o un intervento più serio, se avviene nel pomeriggio o di notte, il paziente potrebbe anche morire in attesa del trasferimento in un ospedale attrezzato Chiediamo solo il rispetto del diritto alla salute ed esigiamo che l’assessore o lo stesso presidente Musumeci vengano a dire ai nostri cittadini cosa vogliono fare del nostro ospedale». Parole forti a cui fa eco Graziano Calanna, sindaco di Bronte: «Nessuno creda di poter strappare a questo territorio il Punto nascita dell’ospedale di Bronte, senza provocare la rabbia dei residenti. Come nessuno pensi di poter smantellare ulteriormente i pochi servizi ospedalieri che questo versante offre a vantaggio di altri. I sindaci del territorio siamo pronti a mobilitare le piazze contro chiunque prenderà una decisione così grave. Certo, se siamo arrivati a questo punto bisogna ringraziare il direttore generale dell’Asp 3, Giuseppe Giammanco, oggi pronto ad inaugurare l’ospedale di Biancavilla e capace sempre di disattendere tutte le promesse di potenziamento dell’ospedale di Bronte, che adesso, privo di servizi efficienti, rischia di pagare lo scotto di una gestione dell’Asp quanto meno fallimentare». LUIGI SAITTA Fonte “La Sicilia” del 21-06-2018