Due gravi incendi sono scoppiati proprio nel giorno in cui, sul versante nord dell’Etna, c’era chi aveva tirato un parziale sospiro di sollievo. A Linguaglossa e Maletto, infatti, è rientrato, sebbene non del tutto, l’allarme per il disarmo di fatto dei distaccamenti dei vigili del fuoco volontari presenti nei due Comuni etnei. Nei giorni scorsi aveva fatto discutere lo spostamento dei mezzi antincendio in dotazione alle caserme locali, decisione che di fatto rendeva inutilizzabili le squadre di pompieri volontari della zona. L’emergenza roghi, intanto, si è ripresentata ieri mattina: fiamme di origine dolosa hanno aggredito boschi e terreni incolti del Parco dell’Etna, all’incirca intorno a quota 1.100, fra i territori di Linguaglossa e Piedimonte. Ad arginare l’incendio, i vigili del fuoco e gli uomini della Forestale, anche loro in apnea, del resto, per una carenza di braccia e mezzi egualmente preoccupante. Si è reso necessario anche il supporto di un elicottero. Un secondo rogo, invece, ha interessato Castiglione, nell’area dei campi da golf. Estate sull’Etna, dunque, significa ancora incendi che però, al momento, potranno essere contrastati anche dai vigili volontari. A Maletto i mezzi, inizialmente spostati altrove dal comando provinciale, sono rientrati subito dopo l’iniziativa del sindaco Pippo De Luca, cioè la chiamata a un fronte comune di tutte le amministrazioni civiche del versante, con l’obiettivo di attrarre l’attenzione della Prefettura. La pressione politica proseguirà: a giorni si terrà a Maletto una seduta consiliare straordinaria sul tema. De Luca intende invitare sindaci, presidenti del consiglio e capigruppo di centri come Randazzo, Piedimonte, Linguaglossa, Castiglione con l’idea di un documento unico da sottoscrivere per mettere nero su bianco preoccupazioni e difficoltà, in tema antincendio, dell’intero versante nord Etneo. A Linguaglossa, invece, si sorride a metà perché al distaccamento di piazza Cappuccini è rientrato un mezzo di taglia minore rispetto all’autobotte assegnata al Calatino. Motivo per cui il sindaco Salvo Puglisi non intende abbassare la guardia. Il primo cittadino e l’assessore alla Protezione civile Francesco Malfitana tengono aperti i canali con la Prefettura, mentre nelle scorse ore hanno avuto un confronto anche con il sottosegretario degli Interni Stefano Candiani, commissario della Lega in Sicilia. Il messaggio che si tenta di far passare è chiaro: serve tenere alta l’attenzione sui territori, scongiurando la cancellazione di servizi essenziali e il depotenziamento delle forze di sicurezza pubblica. FRANCESCO VASTA Fonte “La Sicilia” del 22-07-2018