Uno dei tanti post pubblicati su facebook, forse con troppa leggerezza, rischia di diventare pane per gli avvocati. Il sindaco di Randazzo, Francesco Sgroi, ha presentato ai carabinieri una querela contro chi ha postato un falso manifestino che annunciava il concerto dei Cugini di Campagna la sera di Ferragosto, tradizionalmente la serata clou dell’estate randazzese. Leggendo la denuncia si capisce chiaramente che il reato contestato dal sindaco è l’utilizzo abusivo dei loghi del Comune e della Regione Siciliana, che appaiono chiaramente sul falso manifesto. «A seguito di varie segnalazioni – si legge nella querela – ricevute da concittadini e da consiglieri comunali, venivo a conoscenza che su facebook, oltre a diversi commenti sulla festa, era stato pubblicato un manifesto pubblicitario di un concerto da tenersi a Randazzo il 15 agosto che riportava i loghi degli enti che lo organizzavano. Successivamente ho verificato che, senza alcuna autorizzazione da parte del Comune, artatamente era stato pubblicato, e condiviso da numerosi utenti, un manifesto che annunciava il concerto dei Cugini di Campagna con i loghi istituzionali del Comune di Randazzo e della Regione siciliana. «Poiché la normativa vigente riconosce che lo stemma è di proprietà del Comune che ha il diritto di tutelarlo contro ogni atto appropriativo non autorizzato, si chiede alla Procura della Repubblica di verificare eventuali illeciti penali». «Nulla contro la musica dei Cugini di Campana – puntualizza il sindaco – ma il 15 sera a Randazzo si esibirà una band che fa musica siciliana perché io sono un sicilianista e un autonomista. Vedete, con questa denuncia io voglio mettere un punto fermo contro le “fake news” e l’utilizzo abusivo dell’identità del Comune. Chi utilizza impropriamente il logo del Comune, infatti, ne usurpa l’identità. «Poi – spiega – mi rendo conto che può anche essere stata anche un bambinata, ma io non posso permettere a nessuno, sia esso una persona comune, un bullo o un leone della tastiera che risponde ad una regia ben precisa, di usurpare l’identità del Comune. Ho l’obbligo di difenderla». GAETANO GUIDOTTO Fonte “La Sicilia” del 10-08-2018