Pubblicata la delibera di conversione della Chirurgia dell’ospedale di Bronte, e subito scatta la protesta nel paese del pistacchio. L’atto aziendale, porta il numero di protocollo 3124 del 10 agosto scorso, ed impone l’adeguamento di varie unità, a quanto previsto nella rimodulazione della rete ospedaliera firmata dall’allora assessore Gucciardi. Passo indietro, dunque, per la Sanità. In quanto, rispetto alla rete ospedaliera varata in questi giorni dalla Giunta Musumeci, e che per essere attuata ha ancora bisogno del benestare del Ministero della Salute, oltre a vari passaggi che avverranno in tempi lunghi, rispetto alla rete messa a punto dall’allora assessore Gucciardi, prevedeva tagli molto più pesanti in diverse strutture. E a sorpresa, l’assessorato alla Salute, con una nota dell’1 agosto, ha definito l’atto di approvazione della nuova rete ospedaliera in linea con il decreto ministeriale 70 del 2015. In data 8 agosto, lo stesso assessorato, ha emanato una nota diretta a tutti i commissari delle Asp, per riconvertire le strutture da “Unità Complesse” a “Unità semplici o dipartimentali”. Un atto dovuto, che impone dei tagli soprattutto in quelle unità che perdono il primario, che nel caso delle unità dipartimentali sarà sostituito da un responsabile, il tutto entro il 15 agosto 2018. «La rete ospedaliera prevista nel decreto Gucciardi (atto aziendale 1540 del 8-5-2017, prevede per l’ospedale di Bronte l’Unità operativa Complessa di Chirurgia, dichiara l’avv. Giuseppe Gullotta del Centro studi azione e sviluppo locale – oggi, improvvisamente, ci ritroviamo con una unità dipartimentale che ancora non è prevista in nessuna normativa. Noi, in rappresentanza dei cittadini, chiediamo l’immediata revoca in autotutela della delibera in quanto la modifica della delibera è basato su un provvedimento che di fatto ancora non esiste, mentre invece, carte alla mano, il decreto 629/17 e l’atto aziendale 1540 pag. 5 di 7, prevedono l’unità operativa complessa di Chirurgia per l’ospedale di Bronte». «Rispetto all’attuale stato di fatto non si modifica l’offerta di prestazioni né là disponibili di posti letto di Chirurgia – dichiara il dott. Giuseppe Giammanco, direttore Asp 3 Ct – La scelta di un responsabile per la Uos di Chirurgia, che mantiene attività e ricovero, sarà orientata a garantire le professionalità che il Po richiede». LUIGI SAITTA Fonte “La Sicilia” del 14-08-2018