Ancora problemi per l’ospedale di Bronte, sempre in attesa di sapere quale sarà il suo destino alla luce del nuovo piano sanitario regionale che lo classifica come ospedale di zona disagiata. Ma in attesa di capire il futuro, al momento nel nosocomio si lavora e si tira avanti spesso alla meglio, cercando di arrangiarsi, ed in alcuni momenti addirittura facendo fronte a problemi e avversità che spesso non trovano adeguate soluzioni e che lasciano solo un senso di amarezza e desolazione. Resta al momento irrisolto il problema Tac, guasta e in attesa di riparazione, che priva il nosocomio di uno dei più importanti strumenti di diagnostica, condannando il personale a continui trasferimenti a Biancavilla o Paternò, in caso di pazienti che necessitano di questo esame. Resta irrisolto il problema della vetusta delle ambulanze, con la promessa, finora non mantenuta, del dottor Giammanco, personale e quello della riscossione ticket. Un disagio annunciato, perché già in precedenza, con le piogge dei giorni scorsi, qualche infiltrazione c’era stata, poi degli interventi di manutenzione che sembravano idonei a risolvere il problema. Ma ieri mattina, quando come ogni lunedì i dipendenti sono arrivati in ufficio hanno trovato l’amara sorpresa. Le stanze erano allagate, con punti dove l’acqua raggiungeva dai 5 ai 20 cm di altezza. L’ufficio ticket è stato momentaneamente spostato in altri locali, mentre negli uffici del personale i dipendenti hanno dovuto aspettare l’intervento dell’impresa di pulizie che ha provveduto a rimuovere l’acqua. «Siamo stanchi di questa situazione –dichiara Biagio Venia, presidente del Comitato a difesa dell’ospedale -, siamo stanchi di promesse mai mantenute, come la ripresa dei lavori che aspettiamo da anni, l’acquisto dell’ambulanza, o le passerelle che in dirigente uscente dell’Asp 3, di acquistare immediatamente una nuova ambulanza, mentre una di quelle in servizio rimane ferma in officina. Ora oltre a tutti questi problemi, si aggiungono delle infiltrazioni che ieri mattina hanno allagato gli uffici del tanti di tutti gli schieramenti politici vengono a fare nel nosocomio, ben vengano i sopralluoghi, ma a noi serve che oltre a ciò si cominci ad agire, prima che succeda qualcosa di irreparabile. Allo stato attuale per avere un ospedale funzionale devono completare i lavori fermi da anni, dotare la struttura di presidi e macchinari moderni, e sistemare il pronto soccorso per il quale il governo regionale ha stanziato 800 mila euro. Oppure dobbiamo aspettare che anche questi soldi finiscano inutilizzati come quelli stanziati negli anni passati?». LUIGI SAITTA Fonte “La Sicilia” del 16-10-2018