E’ nel centro storico della medievale cittadina che i residenti corrono i rischi maggiori in caso di terremoto. Stradine troppo strette, abitazioni costruite con sistemi e metodi lontanissimi dai criteri antisismici, rendono difficile non solo la fuga verso l’esterno, ma anche l’arrivo dei mezzi di soccorso. A sostenerlo in maniera chiara è il nuovo piano comunale di Protezione civile sul rischio sismico approvato dal Consiglio comunale di Randazzo. Un piano, redatto dall’Ufficio comunale di Protezione civile, con la collaborazione del servizio Sicilia Orientale dell’apposito Dipartimento regionale, che l’architetto Aldo Meli dell’ufficio di Protezione civile ci dice essere stato redatto seguendo il metodo Augustus, ovvero le linee guida emanate dal Dipartimento nazionale di Protezione civile. «Tra le competenze e responsabilità attribuite ai primi cittadini – scrivono il sindaco prof. Salvatore Agati e l’assessore Grazia Emanuele nella prefazione del Piano – la Protezione Civile è certamente tra le più significative, in quanto strumento per garantire la sicurezza dei cittadini dai rischi del territorio. La storia recente dei nostro paese, inoltre, ci ricorda quanto sia importante disporre di una struttura organizzata, in grado di prevenire e fronteggiare le situazioni di emergenza, derivanti da calamità naturali o causate dall’attività dell’uomo». Per intervenire adeguatamente è stata redatta una completa banca dati dei residenti in ogni singolo quartiere e le risorse disponibili in caso di emergenza. Avvalendosi anche della storia dei terremoti a Randazzo sono stati individuati i metodi di intervento. Il sindaco avrà a disposizione una sorta di braccio operativo suddiviso in funzioni, ma che altro non sono che i tecnici, i medici, le associazioni di volontariato e gli altri che dovranno intervenire in maniera sinergica, garantendo il funzionamento o la messa in sicurezza di servizi essenziali. Rivista anche la mappa delle aree di sosta (12): le piazze Loreto, San Giuliano, Sacro Cuore, San Pietro, Municipio, Bellini, Montelaguardia, Flascio Dante Alighieri, Tutti i Santi e le vie Giunta e Sangrigoli. I campi da baseball e calcio invece sono state scelti come aree di ricovero.
Gaetano Guidotto fonte “La Sicilia” del 13-05-2008