Il 15 settembre 1948 un violento nubifragio interessa la Sicilia orientale e, in particolare, la provincia di Catania.
A Bronte diluvia per trentacinque minuti, dalle 9,45 alle 10,20 (Il Ciclope, anno III, n. 19, domenica 26 settembre 1948, disponibile su bronteinsieme.it), quanto basta – come si apprende da La Sicilia del 15 e 16 settembre 1948 – per interrompere la viabilità, la condotta dell’acqua potabile e le comunicazioni telefoniche, distruggere un ponte e rovinarne due, far crollare due case e renderne pericolanti altre. A Maletto, cinque abitazioni cedono e una dozzina rimangono fatiscenti.
Nei pressi di Bronte: in contrada San Nicola, il ponte Sciara subisce gravi danni; in contrada Cantera, il Troina (affluente del Simeto) sale di livello per una decina di metri, inonda il casale di Placa Serravalle e rovina il ponte Normanno di fronte (a quanto pare privandolo dei parapetti originari). Entrambi i viadotti sono intransitabili. Più a valle, invece, in contrada Ricchigia, il Simeto abbatte il ponte Passo Paglia (realizzato nel Ventennio dal «Consorzio per la costruzione del ponte Passo Paglia sul Simeto»). La Sicilia, l’indomani, in prima pagina dà notizia di «Mezza Sicilia investita dalle furie del temporale» e di «Un miliardo di danni nella provincia di Catania».
Oltre ai danni alle infrastrutture e alle abitazioni si contano quelli all’agricoltura. Il prefetto, eseguiti sopralluoghi con i funzionari del Genio civile «per constatare l’entità dei danni e organizzare i primi soccorsi», da «disposizioni per ripristinare entro il più breve tempo la viabilità e alloggiare i senzatetto» e per erogare «un acconto di un milione per i sinistrati di Maletto e di mezzo milione per i sinistrati di Bronte». Sempre La Sicilia, il 17 settembre, a pagina 2, titola: «Disastrosi i danni provocati dal nubifragio». Il Genio civile quantifica una spesa di «200 mila lire per ripristinare la viabilità interna di Bronte e una analoga spesa per quella di Maletto».
L’ufficio tecnico della Provincia, invece, calcola «in 200 milioni i danni alle sole strade tra Bronte e Maletto, e Bronte e Cesarò, ivi compresa la distruzione del ponte Passo Paglia». L’articolo, inoltre, come fosse scritto oggi sottolinea: «Il nubifragio dell’altro ieri, in verità, è stato uno dei più disastrosi che da alcuni anni a questa parte si siano abbattuti sulla zona etnea, anche perché alla violenza degli elementi atmosferici si è aggiunta la rovinosa piena dei fiumi Simeto, Salso e Alcantara».
Dopo settant’anni, i nubifragi disastrosi si ripetono e i danni prevenibili pure, i fiumi in piena continuano a scorrere sopra i ponti, i sopralluoghi tecnico-politici (post alluvionali, ovviamente) diventano sempre più partecipati, ai “risolutivi” vecchi proclami si aggiungono quelli nuovi. Luigi Putrino