Viene ancora penalizzato, l’ospedale di Bronte, nelle scelte effettuate dall’Asp 3 nella gestione dei servizi sanitari. L’ultimo “scippo”, in ordine cronologico, è quello dell’ambulanza nuova, promessa dal dirigente Giuseppe Giammanco al presidente del Comitato a difesa dell’ospedale di Bronte, Biagio Venia, a settembre del 2017, ma che, a distanza di 14 mesi, non arriverà al nosocomio, dirottata verso altri ospedali. Infatti, uno degli ultimi atti dell’ex dirigente dell’Asp 3, è stato proprio l’ac – quisto di 4 ambulanze. Ma con grande stupore, invece di assegnarne una a Bronte come promesso, sono approdate in altri ospedali e precisamente due di rianimazione per Acireale e Caltagirone, e due di base destinate a Biancavilla e Militello. Un gesto verso il presidio di Bronte che da tempo chiedeva una nuova ambulanza per i trasferimenti dei pazienti, in quanto le due in dotazione sono molto vecchie, e spesso ferme per guasti. Infatti la richiesta del Comitato al direttore era nata proprio da un episodio in cui le ambulanze di Bronte erano rimaste ferme. Deluso, e anche rassegnato Biagio Venia, presidente del Comitato a difesa dell’ospedale: «L’ennesima dimostrazione – dichiara –di come i dirigenti dell’Asp hanno decurtato Bronte di importanti servizi. Il dott. Giammanco, nonostante le nostre continue rimostranze, ha sempre promesso e mai mantenuto. E’ stato così per la ripresa dei lavori, per l’Urologia, per la Chirurgia e infine per l’ambulanza, ma non ha portato a termine nulla. Speriamo che il nuovo dirigente, appena nominato, ci dia la giusta attenzione e che finalmente possa capire l’importanza di un presidio lontano dai grossi centri e spesso isolato». «Abbiamo capito la considerazione che ha l’ospedale di Bronte ai piani alti – dichiara il sindaco di Maletto, Pippo De Luca –lunedì convocherò nel mio Comune i sindaci del territorio, e i rappresentanti del comitato, contro queste decisioni inopportune e inefficaci. A Bronte ci sono due ambulanze vecchissime e che sono continuamente in riparazione. Vorremmo capire almeno il criterio delle scelte visto che Bronte è l’ospedale più lontano dai grossi centri, con le strade peggiori e con una media di trasferimenti altissima. E soprattutto, non vogliamo che magari qualche ambulanza dismessa da qualche altro ospedale, venga portata a Bronte a mo’ di contentino, in quel caso siamo pronti a manifestare anche davanti l’ospedale. Non facciamo come la Tac attualmente in uso a Bronte, che dopo anni di onorato servizio a Paternò è stata montata qui, e spesso dà problemi, mentre in quel nosocomio ne è stata acquistata e montata una nuova”. LUIGI SAITTA Fonte “La Sicilia” del 24-11-2018