È arrivato il regalo di Natale più atteso dai fedeli di Bronte. Il vicesindaco Gaetano Messina ha consegnato all’impresa che si è aggiudicata l’appalto i lavori di ristrutturazione della centralissima chiesa del Rosario. Una consegna attesa da tutta la città che non entra in questa chiesa dal 2009, ovvero da quando la Protezione civile, a causa di uno strano avvallamento del pavimento, ha interdetto il luogo al culto. «Far ristrutturare questa chiesa – ci dice il vicesindaco Messina – è uno dei punti importanti del programma presentato agli elettori dal sindaco Graziano Calanna. Per questo abbiamo seguito passo passo l’iter indicato dall’assessorato regionale dopo il decreto, seguendo con scrupolo procedure e tempi». E, infatti, il Comune nell’iter burocratico è stato velocissimo. Ottenuto il decreto di finanziamento a giugno, in appena 6 mesi ha pubblicato il bando ed ha aggiudicato e consegnato i lavori. Presenti alla consegna oltre al vicesindaco, l’assessore Chetti Liuzzo, il presidente del Consiglio comunale, Nino Galati, e i consiglieri Angelica Catania, Ausilia Savoca e Samanta Longhitano. Con loro il capo dell’Ufficio tecnico del Comune, ing. Salvatore Caudullo, padre Vincenzo Bonanno e diversi tecnici esperti dell’Amministrazione comunale. «È da 2009 che tutti i brontesi aspettano questo momento – ha aggiunto il presidente Galati – Oggi finalmente consegniamo i lavori all’impresa, sperando di poter restituire al più presto questa chiesa alla Città e soprattutto ai fedeli». E l’impresa in 500 giorni dovrà irrobustire le strutture portanti dell’edificio, rendendo stabili pilasti, pavimenti e cupola. Nel dettaglio la volta a cupola sarà rinforzata con una rete in fibra di carbonio. Il sottofondo della pavimentazione sarà adeguato e reso funzionale dell’aerazione. Anche l’impianto elettrico sarà adeguato e le barriere architettoniche saranno abbattute. La Chiesa poi sarà resa sicuramente più sicura anche dal punto di vista sismico, con l’indice di vulnerabilità che verrà abbassato del 30%. Da precisare che questi lavori non interessano i fregi, i rosoni e le decorazioni, che in questa Chiesa sono di particolare pregio. Oggi si interviene solo dal punto di vista statico. Quella del Rosario è, per importanza, la seconda chiesa di Bronte dopo la Matrice. Se ne hanno notizie fin dal 1574 in occasione di una visita pastorale di mons. Torres, vescovo di Monreale, dalla quale Bronte dipendeva, e il suo interno è famoso per le geometre dei fregi e la raffinatezza degli ori. Ci sono anche dipinti particolarmente belli. Non a caso padre Bonanno all’impresa ha raccomandato la salvaguardia dei dipinti.