Il Consiglio comunale di Bronte, presieduto da Nino Galati, a fine anno, ha fatto chiarezza sul rischio di dover restituire all’assessorato regionale Territorio e ambiente la somma di 430mila euro finanziata negli anni ‘90 per la bonifica della discarica di Margiogrande. Si tratta di un finanziamento che la Regione ha prima assegnato e poi, a seguito di alcune vicissitudini nella realizzazione delle opere, richiesto indietro. A questa decisione ai tempi il Comune si è opposto, facendo ricorso al Tar, che nel marzo scorso, poichè non è stata presentata una nuova istanza di fissazione dell’udienza, ha decretato estinto il ricorso. Per questo giornali e social hanno paventato il rischio che il Comune dovesse restituire le somme, con il dibattito che, con una interrogazione dei consiglieri Antonio Leanza, Rosario Liuzzo, Carlo Castiglione e Valeria Franco, è finita in Consiglio. «L’interrogazione – ha spiegato Leanza in Consiglio – concerne una controversia fra il Comune di Bronte e l’assessorato sul finanziamento di 430mila euro per la bonifica della discarica di Margiogrande che la Regione rivuole indietro. Nel 2007 il Comune ha chiesto la sospensiva alla richiesta di restituzione del finanziamento, ma oggi il Tar ha dichiarato perento il ricorso. Chiediamo di capire l’intero iter che ha portato a questo risultato, sia per una questione di trasparenza, sia per capire se l’esito del decreto del Tar rischia di compromettere il Bilancio». Alla interrogazione ha risposto ufficialmente l’avvocatura comunale, con il vicesindaco Gaetano Messina che però ha tranquillizzato tutti: «Non c’è pericolo – ha affermato – perenzione non vuol dire automatica restituzione dei 430mila euro. E vi chiarisco perché. Si dovrebbe – ha spiegato – innestare un altro procedimento davanti al giudice ordinario, dove noi potremmo avvalerci di tutta una serie di documenti che ci consentirebbero di opporci. Tutti sanno poi che il Tar sul merito si è già espresso dando ragione al Comune. Inoltre è chiaro a tutti che innestando un ulteriore procedimento è reale la possibilità che arrivi la prescrizione. E’ strano e strumentale che qualcuno abbia fatto esplodere la vicenda solo adesso, ma noi sapevamo bene che non c’era alcun rischio di compromettere il Bilancio». Fatta chiarezza sull’episodio, il consigliere Enza Meli ha stigmatizzato chi sui giornali o sui social critica il Comune ingiustamente con il Consiglio che nella stessa seduta ha approvato diversi debiti fuori Bilancio e affrontato il problema che attanagliano il servizio di cattura e ricovero dei cani randagi. Fonte “La Sicilia” del 30-12-2018