«Se il piano sanitario presentato al Ministero della Salute rimane quello di adesso, l’ospedale di Bronte ha cessato di esistere». Esordisce così Biagio Venia, presidente del Comitato a difesa dell’ospedale che da sette lunghi anni porta avanti una battaglia impari, contro la politica, e le istituzioni sorde alle esigenze del territorio. «Se tutto resta come adesso – afferma – l’ospedale sarà trasformato in un punto di primo soccorso, con qualche posto in medicina, in chirurgia e lungo degenza, e se qualcuno ha bisogno di una operazione urgente, in base agli orari sarebbe trasferito altrove. Ma la cosa più grave, potrebbe diventare la mancata concessione della deroga al punto nascite, prevista solo sopra i 500 parti annui, che toglierebbe all’ospedale la Guardia attiva col rianimatore, e con esso la possibilità di intervenire celermente in situazioni da codice rosso». Una possibilità, quella descritta dal presidente del Comitato, che potrebbe diventare reale con la rete ospedaliera prevista, e che diventerà operativa appena la Regione metterà in pratica le osservazioni fatte dal Ministero. Il calvario dell’ospedale di Bronte, è iniziato proprio nel momento del suo massimo splendore, è cioè nel lontano 2006, quando furono stanziati circa 8 milioni di euro per rendere migliore ed ingrandire l’ospedale punto di riferimento della zona. Ma quei lavori, senza volerlo, sono stati un grave handicap per il nosocomio. Mai completati, reparti chiusi per restauri e mai riaperti, personale mai rimpiazzato, o solo in parte. Ciò ha fatto sì che in tanti si rivolgessero altrove, e specie per le nascite, è stato impedito, a causa di locali piccoli e angusti, di continuare con un trend di circa 600 parti l’an – no, con molti Adraniti che sceglievano Bronte invece di Biancavilla. «Negli anni abbiamo cercato di lottare – continua Venia – organizzando raccolte firme, esposti, banchetti e manifestazioni fuori e dentro l’ospedale, fino a fare intervenire anche la Tv, ma ad oggi, non si è registrato un solo passo avanti, solo promesse mai mantenute. Da destra a sinistra, nelle varie campagne elettorali, tutti difendevano l’ospedale, ma giunti al potere, puntualmente lo dimenticano, l’ultimo caso è proprio della ministra Grillo, che dopo una visita a Bronte, il 6 maggio del 2015, scriveva sul suo blog (LEGGI QUI) di un ospedale in una zona completamente isolata, se resta così la riforma, sarà proprio la Ministra Grillo a dare il definitivo ko all’ospedale di Bronte. Infine, voglio ringraziare coloro che ci chiamano quando ci sono manifestazioni o serve la presenza dei cittadini, ma che poi vanno da soli dal Commissario dell’asp, a porgere i saluti o fare i complimenti per l’incarico. Noi dal Commissario ci siamo stati e ci torneremo, ma solo per chiedere attrezzatura per l’ospedale. Infine chiediamo un incotro al dirigente dell’Asp, all’assessore alla Salute, Razza, al Presidente della Regione Musumeci, e anche alla Ministra Grillo, vogliamo sapere, in maniera chiara, che futuro hanno in mente per l’ospedale di Bronte, lo devono dire a noi come comitato, ma soprattutto ai cittadini cercati solo nelle campagne elettorali. LUIGI SAITTA