Siamo ancora allo studio di fattibilità e i tempi per vedere le opere realizzate non saranno brevi. Decine e decine di passaggi da consumare, sempre che non ci siano stop, ricorsi e quant’altro la cavillosa burocrazia nostrana riservi. Ma l’obiettivo per la Strada Statale 284, adesso è stato meglio chiarito: raddoppiare le corsie per il tratto che va da Paternò a Biancavilla e allargare le carreggiate esistenti da Biancavilla ad Adrano. Un tracciato complessivo di 15 km, da ammodernare con una pioggia di milioni. A descrivere le linee progettuali, i costi e il crono programma è stato Marco Falcone, assessore regionale ai Lavori pubblici, assieme ai vertici di Anas (in primis il direttore regionale Valerio Mele), intervenuti nel Palazzo comunale di Biancavilla. Tenendo conto dell’analisi del maggiore traffico veicolare, rispetto all’ipotesi progettuale iniziale (descritta a Biancavilla fino allo scorso maggio dallo stesso esponente del governo Musumeci), il raddoppio di corsie si farà non più da Biancavilla a Santa Maria di Licodia, ma da Biancavilla fino a Paternò.
«Riteniamo che i lavori – ha specificato Falcone – possano andare in gara alla fine del 2020. Abbiamo già dimensionato l’opera. Abbiamo il costo, che da 100 milioni è passata a 157 milioni di euro. Un’opera importante, che si deve raccordare con i lavori del tratto Adrano-Bronte. Questi ultimi, a fine febbraio, andranno in gara per un valore di altri 70 milioni di euro. Nel giro di 4-5 anni potremo avere una strada moderna, adeguata e molto più sicura rispetto a quella attuale». L’incontro di ieri pomeriggio a Biancavilla, sollecitato dall’ex deputato regionale Nino D’Asero, che da anni segue il tortuoso iter di ammodernamento dell’arteria, ha richiamato i rappresentanti del Comitato “ProRaddoppio”. Un raggruppamento presieduto dal prof. Benedetto Torrisi, che nei mesi passati ha coinvolto tutti i paesi della fascia orientale etnea, raccogliendo migliaia di firme. Presenti alcuni familiari delle vittime. Presenti gli amministratori di Biancavilla, Adrano, Paternò e Maletto.
Adesso, una serie di step propedeutici, così sintetizzati da Falcone: «Entro 60 giorni saranno fatte le indagini, è pronto lo studio di fattibilità. Poi si darà incarico per il progetto definitivo, da ultimare nell’arco di 5 mesi ed essere sottoposto a tutte le autorizzazioni, dalla Commissione valutazione impatto ambientale al Consiglio superiore dei lavori pubblici, nonché dalla conferenza dei servizi». VITTORIO FIORENZA Fonte “La Sicilia” del 22-01-2019