Si alza nuovamente il sipario sulla Ss 284, ma, come sempre, solo una parte di essa e della viabilità a nord-ovest dell’Etna viene messa sotto i riflettori. In un incontro tenutosi a Biancavilla, infatti, l’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone, in presenza del dirigente Anas Sicilia, ingegnere Valerio Mele, e dell’ex deputato regionale Nino D’Asero, ha parlato del raddoppio della Statale in questione, nel tratto da Biancavilla a Paternò, per un investimento di circa 157 milioni di euro, e dei mancanti 4 km della Adrano-Bronte, (la gara dovrebbe svolgersi a breve) per un altro appalto superiore a 40 milioni di euro. Lavori che renderebbero la vita più facile a molti pendolari, e alle tante aziende che operano nel territorio e che inviano le loro merci sui tir, verso il continente. Ma se da un lato queste belle intenzioni rendono felici molti pendolari, specie di Maletto e Randazzo, altri si chiedono il perché di questi cospicui investimenti verso la città e la quasi totale assenza, anche della normale manutenzione, sulla stessa strada dall’uscita di Randazzo fino a Paternò, per circa 45 chilometri, dopo un tratto iniziale molto trascurato e l’attraversamento di Bronte in zone ormai di grande flusso, con auto spesso parcheggiate in modo da ostacolare il passaggio. A un’attenta analisi, saltano agli occhi diverse incongruenze. In primis proprio il fatto che dall’innesto che si dirama dalla Ss 120, a salire verso Maletto, diversi tratti sono in condizioni pietose. In alcuni tratti grazie al “basta-buche” è stato fatto un lavoro di ripristino, con interventi sul fondo stradale e sui guardrail, ma in altri, l’asfalto presenta enormi screpolature e rende difficoltoso il transito, specie quando le strade sono bagnate. O i guardrail sono rimasti divelti, dopo incidenti e mai sostituiti. Tra Maletto e Bronte i tratti peggiori. Dopo il bivio per Maletto, scendendo verso Bronte, un tratto è stato riparato, ma prima del rettilineo Difesa resta un tratto con diversi avvallamenti e un principio di frana diverse volte riparato, ma senza riuscire a eliminare il problema. Scendendo verso Bronte, in una serie di curve, una grossa pozzanghera si crea a ogni pioggia, con un avvallamento molto insidioso che rende difficile la vita agli automobilisti. Nello stesso tratto, sul lato a monte, diversi muri di contenimento sono ormai poco adatti a fermare l’impeto del terreno a monte e in qualche caso è già avvenuta qualche frana. Poi la strada entra nel Comune di Bronte e qui occorre fare uno slalom, per evitare le buche che ad ogni pioggia si formano. L’ente ha provveduto a delle riparazioni e a breve dovrebbe riasfaltare via Messina e via Etna, le due vie principali in cui passa la 284, ma al momento il transito deve essere fatto con cautela e massima attenzione per la presenza di buche. La presenza di esercizi commerciali, inoltre, spesso causa sosta selvaggia che provoca dei fastidiosi rallentamenti, specie al passaggio di grossi camion. A dire il vero, esiste il progetto di un anello a monte del paese, finanziato con circa 13 milioni di euro, ma al momento tutto tace e non si sa quando potranno partire i lavori. Tra l’altro, alla riunione di Biancavilla, nessun rappresentante di Bronte era presente. Infine delle amare considerazioni: il costo previsto per questi lavori, è di circa 200 milioni di euro per 20 km scarsi. Un costo cospicuo, superiore a quello di un’autostrada tedesca e che lascia forti dubbi tra gli automobilisti, anche alla luce di quanto fatto nel primo tratto tra Bronte e Adrano, con una spesa di circa 40 milioni di euro per 4 km, dive il limite di velocità è spesso di 50 Km/h e in alcuni tratti scende a 30 Km/h. Molto meno della vecchia strada, piena di curve, in cui si poteva arrivare fino a 70 Km/h o addirittura a 90. Luigi Saitta Fonte “La Sicilia” del 24-01-2019
LA STRADA DEI PENDOLARI – La Ss 284 è nata con un decreto ministeriale del 1960. Lunga 44,5 km, parte da fuori Randazzo e arriva a Paternò, dove si innesta sulla Ss 121. Attraversa il solo Comune di Bronte e ha svincoli per Maletto, Adrano, Biancavilla, Ragalna, S.M. di Licodia, Belpasso e Paternò. Luigi Saitta