Proprio mentre l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, scrive a tutti i dirigenti, per accelerare la riorganizzazione dei pronto soccorso e la Regione stanzia altri soldi per potenziarli, l’ennesima doccia fredda arriva invece al pronto soccorso dell’ospedale di Bronte, ormai da tempo ridotto all’osso, e che continua ad assicurare i servizi, pur in mezzo a notevoli difficoltà. E’notizia di ieri che proprio nel punto di primo intervento, dove vengono trattati i casi più urgenti, è venuto a mancare un defibrillatore. Una cosa gravissima, se si tiene conto che nel Pronto soccorso di Bronte dovrebbero essercene ben due più uno di riserva per eventuali guasti. Invece, come spesso accade, uno si era già guastato ed era stato sostituito da quello di riserva chiamato “muletto”, e ieri si è guastato anche l’altro, lasciando il pronto soccorso con un solo defibrillatore. In pratica, se ci fossero due pazienti in pericolo di arresto cardiaco, non si potrebbe garantire la dovuta assistenza. In serata, il problema è stato momentaneamente risolto, grazie al “prestito” dagli ambulatori Asp di viale Catania. Un fatto grave, che si aggiunge alle innumerevoli mancanze che ultimamente colpiscono l’ospedale di Bronte. Infatti, mentre negli altri ospedali si provvede a rimodernare tutto, a Bronte sono ancora in attesa dell’ambulanza, di una Tac adeguata e ora anche del defibrillatore. Un guaio per i cittadini e per gli operatori, sempre costretti ad arrangiarsi. LUIGI SAITTA Fonte “La Sicilia” del 30-10-2019