L’episodio era già stato condannato moralmente da tutta la città di Bronte, che provò sdegno per quell’atto di violenza sferrato contro dei carabinieri durante il loro servizio. Adesso, a distanza di 8 mesi, è arrivata anche la condanna da parte delle Giustizia. Su disposizione della Procura di Catania, i carabinieri di Randazzo, infatti, hanno arrestato Daniele Saitta, brontese di 23 anni, con l’accusa di resistenza a un pubblico ufficiale e lesioni. Si tratta del giovane che il 7 giugno scorso, in via Santi a Bronte, durante un normale controllo dei carabinieri, sferrò prima un violento pugno e poi un calcio al volto del comandante della Stazione di Bronte, il luogotenente Giuseppe Amendolia.
I carabinieri, infatti, trovarono nella Smart Roadster in cui viaggiava Saitta, assieme a 3 amici, il classico bilancino elettronico di precisione che usano gli spacciatori per suddividere in dosi le sostanze stupefacenti. Ovvio che a questo punto i militari dell’Arma decidevano di procedere a perquisire anche Saitta che, essendo esperto in arti marziali, prima di scappare ha sferrato un pungo al comandante Amendolia. I carabinieri, però, lo hanno inseguito e raggiunto, con Saitta che ha ingaggiato una violenta colluttazione. Poi, preso dall’irruenza, ha sferrato un violentissimo calcio alla mandibola del comandante Amendolia, lasciandolo quasi esanime in terra. Infine una minaccia ai carabinieri: “Mi butto latitante, mi sistemo una squadra e vi vengo a cercare ad uno ad uno». Il comandante Amendolia fu costretto a ricorrere alle cure dell’ospedale di Bronte. Saitta è rimasto libero fino ad oggi. Nel novembre scorso la sua vita è stata in pericolo a causa di un brutto incidente stradale, con Amendolia che è andato pure a trovarlo in ospedale. Fonte “La Sicilia” del 10-02-2019