Giro di vite da parte del Comune di Randazzo contro chi non paga il canone idrico. Il sindaco Francesco Sgroi ha fissato il prossimo 31 marzo come data ultima per permettere a coloro che ancora non hanno pagato i canoni dei 4 anni che vanno dal 2015 al 2018 di mettersi in regola. Se entro questa data non regolarizzeranno la propria posizione, non solo verranno attivate le procedure di recupero coattivo delle somme, ma verrà sospesa la fornitura. «State certi che lo farò – dice il sindaco – Trascorsa infruttuosamente la data del 31 marzo sospenderò il servizio. Oggi – continua – posso affermare che molti concittadini morosi si stanno mettendo in regola, ma per chi non intende farlo andrò fino in fondo, nel rispetto dei cittadini onesti che pagano il servizio». Quello delle tasse locali a Randazzo è sempre stato un problema. La precedente amministrazione comunale, prendendo come riferimento la Tari, denunciò chiaramente che a pagare in tempo era appena il 30% degli utenti. Il 70% era moroso. Sgroi oggi, in verità, per il canone idrico, ci fornisce un dato meno preoccupante, quasi nella norma. «La percentuale di morosi – infatti afferma – è intorno al 20% annuo ed i cittadini stiano tranquilli: non ci sono cartelle precedenti al 2015 che sono andate in prescrizione perché Riscossione Sicilia ha effettuato emissione in ruolo dei canoni non pagati». Così oggi gli utenti che sono indietro nei pagamenti rischiano di dover pagare salato il loro ritardo, con il Comune che però permetterà loro di rateizzare il debito. Ed in città qualche utente storce il naso, sostenendo che non sarebbe possibile interrompere totalmente il servizio essendo l’acqua un bene essenziale. E’ vero anche però che sta invece prendendo sempre più piede l’ipotesi contraria, con alcuni Tribunali che permettono la chiusura dei rubinetti. GAETANO GUIDOTTO Fonte “La Sicilia” del 19-02-2019