BIANCAVILLA. È un’arteria vitale per la viabilità del versante occidentale dell’Etna, sia nel collegamento con Catania sia, dal lato opposto, con il territorio di Messina. Sulla Strada Statale 284 Paternò-Randazzo (teatro di 300 incidenti e una sessantina di morti soltanto nell’ultimo decennio, concentrati soprattutto nei tratti tra Adrano, Biancavilla, Santa Maria di Licodia e Paternò) si proiettano attenzioni e impegni milionari di ammodernamento. Da parte di Anas e dell’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Falcone, ci sono garanzie di intervento e un cronoprogramma, messo nero su bianco. L’obiettivo è il raddoppio delle corsie nei 15 km tra Paternò e Biancavilla (progetto che dovrebbe essere allungato fino ad Adrano) per raccordarsi con i lavori previsti nel tratto tra Adrano e Bronte. «Nel giro di quattro-cinque anni potremo avere una strada moderna, adeguata e molto più sicura rispetto a quella attuale», ha promesso Falcone. Ma nel frattempo si può intervenire con misure di maggiore sicurezza. È quanto chiede l’ex deputato regionale Nino D’Asero, che con tenacia segue l’iter dell’ammodernamento della Statale 284 dal 2006. «Dobbiamo difendere quanto finora è stato fatto. È chiaro che – specifica l’ex deputato, originario di Biancavilla – sull’aspetto progettuale degli interventi in itinere bisogna impegnarci perché si prosegua speditamente, seguendo i diversi step. Ma attenzione, nelle more del completamento dell’intera opera, si possono e si debbono realizzare interventi immediati, come ho avuto modo di parlare già sia con i dirigenti dell’Anas che con l’assessore Falcone». Nino D’Asero si riferisce, in particolare, a misure dal costo contenuto dell’ordine di alcune centinaia di migliaia di euro che mirano ad aumentare il grado di sicurezza in un tratto che ha visto molte vite spezzate. «È possibile realizzare – specifica D’Asero – due spartitraffico, uno in territorio licodiese, l’altro verso Paternò con un intervento urgente ed immediato. Si tratterebbe di un intervento contenuto, ma che salverebbe tante vite. Già è accaduto nel tratto di Biancavilla con l’apposizione, anni fa, di birilli spartitraffico (in un primo momento avversati, adesso apprezzati), che hanno consentito di azzerare il numero di incidenti mortali. Bisogna proseguire in questa direzione». Vittorio Fiorenza Fonte “La Sicilia” del 06-03-2019