Approfondimenti in corso, da parte del comune di Bronte, per fare chiarezza sulle «Scuole Donzelle Calanna», l’opera pia laica per l’istruzione femminile fondata a Bronte nel 1823, dal sacerdote Pietro Graziano Calanna, sul modello del Collegio di Maria.
Alla fine dell’800, a Bronte esistevano quattro istituti di beneficenza pubblica: «Opera pia Piccinno», «Ospedale dei poveri», «Collegio di Maria» e «Scuole Calanna e Artale Boscia»; risale alla prima metà del ’900, invece, la fondazione dell’«Istituto Sara Rubino». Le attività istituzionali e la gestione dei patrimoni, da parte di tali istituti, erano e sono soggette a controllo pubblico. I regolamenti delle «Regie pubbliche scuole delle donzelle di Bronte» (questa la prima denominazione giuridica dell’opera pia qui trattata), pubblicati nel 1835, furono approvati con decreto del 24 maggio 1831; con tale provvedimento (vedi immagine a destra), inoltre, il Governo borbonico autorizzò la Commissione comunale di pubblica beneficenza del comune di Bronte – composta dal sindaco e da due amministratori indicati dal decurionato (il consiglio comunale dell’epoca) – ad accettare le donazioni in favore della pubblica istituzione. La gestione patrimoniale del pio istituto, secondo i predetti regolamenti, spetta a un direttore, sotto l’assidua vigilanza del sindaco di Bronte, componente del consiglio d’amministrazione addirittura quale presidente, secondo altri atti risalenti sempre al Regno delle Due Sicilie.
Questo istituto di beneficenza, da circa un secolo, ha cessato la funzione didattica ma non l’amministrazione dei beni, tra cui i fabbricati che furono sede delle scuole e il «Loco di Boscia» (pistacchieto di oltre 50 ettari, da valorizzare, per decenni ritenuto da molti erroneamente proprietà del Collegio Capizzi). Il fondo agricolo ricade in un’area del demanio lavico che fu oggetto di contenzioso fra il comune di Bronte e la Ducea Nelson. Sulla conduzione di questa opera pia, la storia tramanda notizie poco lusinghiere, la prima di esse porta la firma dello storico Benedetto Radice (Memorie storiche di Bronte) mentre l’ultima, nel 1950, è apparsa sul periodico brontese Il Ciclope (l’articolo, con altre informazioni, è pubblicato sul sito www.bronteinsieme.it, nella pagina dedicata al fondatore della pia opera).
Questi i primi risultati, di una recente ricerca (ancora in corso) sul primo istituto d’istruzione femminile di Bronte. Dopo il 1950, delle «Scuole Calanna» non si è saputo più nulla, ma adesso la questione è all’esame del sindaco, Graziano Calanna, del vice sindaco, Gaetano Messina, del presidente del consiglio comunale, Nino Galati, e del presidente della commissione bilancio, Rosario Liuzzo. L’attività di verifica dell’Amministrazione comunale e del Consiglio comunale, di cui si attendono gli esiti, sarà utile per fare chiarezza sul passato e sul futuro di questo istituto pubblico di beneficenza, sia per onorare la memoria del suo fondatore e dei suoi benefattori sia per la doverosa cura degli eventuali interessi pubblici coinvolti. Luigi Putrino