Non finiscono mai i problemi dell’ospedale di Bronte, che ogni giorno subisce le decisioni della dirigenza dell’Asp, o quelli dei vari dirigenti degli ospedali o dei dipartimenti. L’ultima polemica nasce dalle mobilità per gli anestesisti, che vede al momento Bronte privata di un dirigente medico a favore di Acireale e Biancavilla, nonostante le ultime assunzioni abbiano portato un anestesista anche a Bronte. «Abbiamo avuto notizia – dichiara Biagio Venia, presidente del Comitato a difesa dell’ospedale – di movimenti di personale in uscita. Un medico anestesista, infatti, è andato a lavorare all’ospedale di Acireale, mentre il suo sostituto che doveva venire a Bronte, è stato dirottato a Biancavilla. Non sappiamo i criteri di questi movimenti, di certo, c’è la possibilità che Bronte abbia disagi, dovuti all’esiguo numero di medici anestesisti che, a causa di ferie, malattie o altri problemi improvvisi, potrebbero non garantire il servizio continuativo nelle 24 ore. Non è possibile che ogni volta che ci siano carenze di personale, i dirigenti spostino i medici di Bronte negli altri ospedali, spesso con decisioni improvvise. E’ successo con l’Ortopedia e con la Pediatria, e ora anche con gli anestesisti. Abbiamo da tempo chiesto un incontro con i vertici, senza risposta, e quando il ministro Grillo, in tempo di elezioni europee, è passato dall’ospedale in visita programmata, non ci hanno nemmeno permesso di parlare, anche se, come comitato, le abbiamo consegnato una accurata relazione, che sicuramente non ha ancora letto, visto che nulla è cambiato, e che non siamo mai stati contattati per capire i problemi sollevati».
«A Bronte attualmente ci sono in servizio sette anestesisti – replica l’Asp – uno è andato ad Acireale con la mobilità e dobbiamo attendere lo scorrimento delle graduatorie per sostituirlo, mentre altri due, che dovrebbero andare al presidio di Biancavilla, al momento sono stati bloccati a Bronte, proprio per non lasciare sotto numero l’organico e garantire il servizio, a breve contiamo di potere tornare agli otto previsti». Una situazione che resta molto risicata, ma che al momento garantisce il servizio di guardia attiva di anestesia, indispensabile per il Pronto soccorso e l’Ostetricia, oltre a garantire una certa sicurezza ai pazienti. LUIGI SAITTA