Ore 14 circa, a Maletto viene giù un acquazzone estivo accompagnato da un fragoroso tuono e la corrente elettrica è andata via per diverse ore. Il black out non ha colpito tutto il paese, ma ha interessato l’abitato a macchia di leopardo. Si pensava ad una momentanea interruzione di energia elettrica, dovuta agli effetti del temporale, ma non è stato così. Passata un’ora al buio, baristi e commercianti hanno cominciato a lanciare l’allarme, preoccupati di dover gettare via la merce conservata nei frigoriferi. Il sindaco Giuseppe De Luca, insieme con l’assessore Arturo Avellina, hanno chiesto alla Polizia municipale ed all’ufficio tecnico di interessarsi e cosi l’ispettore Caserta e l’impiegato Russo hanno chiamato l’Enel: “Hanno telefonato in mia presenza – ci dice l’assessore Avellina – ma al numero verde dell’Enel non ha risposto nessuno. Siamo rimasti senza sapere notizie per parecchio tempo, fino a quando, informalmente, abbiamo saputo che la squadra Enel si sarebbe recata fuori paese per risolvere altri problemi. Quando gli operai sono tornati – continua Avellina – hanno subito ispezionato la nostra cabina Enel, ma sono dovuti nuovamente andare via senza risolvere il problema. Nel frattempo – ha concluso Avellina – sono passate 3 ore ed è diventato sempre più difficile calmare la giusta rabbia dei commercianti”. A subire disservizi inoltre sono stati anche i residenti delle aree dove non si è verificato il black out. Ogni volta che manca la corrente, infatti, si blocca la pompa di sollevamento del pozzo di Poggio Monaco che deve essere riattivata a mano. Così per l’intero pomeriggio niente acqua nei rubinetti per tutti. “E’ assurdo – conclude Avellina – che nel 2008 si debbano verificare disservizi simili. I commercianti mi dicono che l’Enel fa pagare interessi anche per un giorno di ritardo nel pagamento delle bollette. E’ giusto quindi che interessi l’Ufficio legale del Comune per un giusto risarcimento del danno che ripaghi tutti coloro che ne hanno diritto”. Alle 17 e 50 ancora il guasto non era stato riparato.
L’Ufficio Stampa