I numeri in due anni sono diminuiti grazie ai pensionamenti, ma l’Azienda forestale rimane una enorme serbatoio di posti lavoro in Sicilia. Fonti Cgil, assicurano che nel 2017 gli operai forestali erano 22.400, oggi in tutta l’Isola sono circa 20.700. Numeri in ribasso anche in provincia di Catania dove oggi grazie alla Forestale trovano lavoro circa 3.400 operai. Fra questi anche l’esercito degli operatori antincendio che, vista la più giovane età rispetto a quelli tradizionali, ancora non soffre del calo derivato dai pensionamenti ed è quasi fermo alle 6.800 unità in Sicilia e ai circa 1.300 a Catania. Comunque un esercito che da anni attende la riforma del settore che dia maggiore sicurezza di lavoro e veda gli operai forestali impegnati anche in lavori utili per i Comuni come accade a Giarre e anche a Randazzo.
«Siamo – afferma Nino Marino, segretario generale Uila Sicilia – felici che il Comune di Giarre, come già avvenuto altrove, abbia iniziato in questi giorni a utilizzare l’esperienza e la competenza dei lavoratori forestali per la tutela dell’ambiente e la difesa dei cittadini dal rischio-incendi. Chiediamo inutilmente da anni alla Regione che queste buone pratiche non siano affidate alla firma di protocolli d’intesa con sindaci di buona volontà ma vengano estese a tutti i Comuni, a tutto il territorio siciliano. E pretendiamo che ciò avvenga in modo continuativo, perché risulta strano sentir parlare di prevenzione dei roghi nel bel mezzo della stagione estiva. Per questo, la Uila con Flai e Fai sollecita una riforma di settore. Ma il governo regionale continua a tenere nel cassetto la nostra proposta, né tantomeno mantiene fede all’impegno di presentare un proprio disegno di legge». Proposta ben chiara e articolata sottoscritta non solo da Marino, ma anche dal commissario Fai Cisl, Pierluigi Manca e dall’oggi segretario generale Cgil Sicilia, Alfio Mannino.
Proposta che prevede la creazione di due soli contingenti di lavoratori, quelli a tempo indeterminato dove transiterebbero tutti i centocinquantunisti, e quelli Garanzia Occupazionale di 151 giornate annue, cui destinare gli attuali centounisti e settantottisti. «Tutto tace a Palazzo d’Orleans e dintorni – continua Nino Marino – malgrado la Giornata SvegliaRegione! promossa da Fai-Flai-Uila in aprile, malgrado l’adesione di ben 213 amministrazioni comunali alla nostra idea di riforma fondata sulla valorizzazione della professionalità e sulla stabilizzazione dei forestali.
Non ci fermiamo e non possiamo certo acconten tarci di qualche iniziativa sporadica in questo o quell’ambito comunale». Ma i problemi nel settore non finiscono qui. Alfio Mannino, fresco di elezione a segretario della Cgil Sicilia, dice chiaramente che gli operai antincendio aspettano ancora i nuovi mezzi promessi dalla Regione, compromettendo una realtà già di per sé drammatica: «A Giarre, Castiglione di Sicilia e Linguaglossa per esempio – afferma – i mezzi vecchi sono fermi perché ormai vetusti ed inutilizzabili. «Ci spieghino – conclude Nino Marino – perché in Sicilia non si possa cambiare in meglio, uscendo fuori dal solito balletto di annunci e promesse a ogni emergenza meteo». Fonte “La Sicilia” del 03-08-2019