Destino amaro, quello della famiglia Maio, che in meno di dieci anni viene colpita dalla terza tragedia. Paolo Maio, muratore randazzese di 46 anni, è rimasto ucciso probabilmente mentre eseguiva dei lavori in via Marconi, a 10 minuti di strada da casa sua, in via Agonia. Fatale una caduta da una scala in ferro posta al secondo piano di una abitazione. L’incidente è avvenuto intorno alle 11,30 circa. Immediatamente in tanti hanno chiamato i soccorsi e sul posto è stata inviata l’ambulanza del 118 di Bronte, mentre contemporaneamente si alzava in volo anche l’elicottero del 118 di stanza al Cannizzaro. Purtroppo, nonostante la celerità dei soccorsi, il povero muratore non c’è l’ha fatta.
Lo stesso medico rianimatore in servizio sull’elicottero, prelevato dall’elipista e portato sul posto da una “gazzella” dei carabinieri, giunto sul luogo della tragedia assieme al medico dell’ambulanza non ha potuto fare altro che constatarne il decesso. Sgomento e scene drammatiche quando parenti e vicini hanno capito che per Paolo Maio non c’era più niente da fare. Sul posto sono giunti i carabinieri della locale stazione e del Nucleo Operativo, la polizia municipale, e in seguito, anche funzionari dell’Ispettorato del lavoro e il medico legale che ha eseguito una ispezione cadaverica. Sul luogo dell’incidente, ancora la scala a pioli appoggiata al muro. Poco chiara, al momento, la dinamica dei fatti. La scala era appoggiata bene e non è da escludere che Paolo sia rimasto vittima di un malore. Inoltre durante la caduta ha colpito e piegato alcuni supporti in ferro utilizzati per i fili per stendere il bucato. Una fine tragica, quindi, che riporta alla mente quella del fratello Vincenzo, allora 31 enne, deceduto in un incidente stradale sulla 120 nel 2010; nonché quella del padre Francesco, morto nel tunnel di via Basile, a Randazzo, nel 2016, mentre era in sella alla sua bici.
Paolo, lascia la moglie e due figli piccoli. La notizia è subito rimbalzata in paese, lasciando una profonda amarezza e tristezza Fra i suoi abitanti. L’u omo era conosciuto da tutti e soprattutto in tanti conoscevano la storia tormentata dalla sua famiglia. Per questo la notizia ha rappresentato motivo di turbamento e di discussione in tutto il paese. In serata il corpo è stato restituito alla famiglia per le esequie. LUIGI SAITTA Fonte “LA Sicilia” del 20-08-2019