Presentata una serie di esposti, diretti anche alla Procura della Repubblica, all’Anac e all’Assessorato regionale Autonomie locali, contro il project financing da 993mila euro per la gestione del cimitero di Bronte, che lunedì ha visto l’unica partecipante esclusa dalla gara. Un altro esposto alla Procura della Repubblica è in arrivo per il project da 2 milioni e 185 mila euro per la costruzione di loculi. Resta in attesa di gara il progetto di finanza da 500 mila euro del servizio cimiteriale lampade votive.
L’8 agosto 2018 il consiglio comunale ha approvato tre project financing di altrettanti privati locali. Bandita la gara sul «project per i loculi», il 14 dicembre 2018, giorno in cui scadeva la presentazione delle offerte, il titolare di un’agenzia locale di onoranze funebri ha chiesto al comune i documenti del «project per la gestione cimiteriale», ancora da bandire e presentato da un’altra impresa di onoranze funebri di Bronte. Avuti gli atti, inserendo in indirizzo anche la Procura di Catania, l’Anac di Roma e l’Assessorato alle Autonomie locali di Palermo, l’agenzia funebre ha chiesto al comune la revoca del «project per la gestione», ma l’ente ha proseguito col bando e l’impresa con le richieste di annullamento.
Nonostante le delibere consiliari d’approvazione dei project siano uguali, i disciplinari di gara dei due bandi, afferenti però a lavori differenti, presenterebbero condizioni diverse: «Per quello della realizzazione delle sepolture la possibilità di negoziare la convenzione senza esplicito utile massimo per l’impresa – hanno fatto notare -, per quello della gestione cimiteriale la negoziazione della convenzione non è stata inserita ed è stato previsto il tetto del 15 per cento di utile d’impresa». Sul punto il segretario Bartorilla ha precisato: «Mi riservo di approfondire non potendo conoscere i dettagli richiesti».
Per la gara del «project per la realizzazione delle sepolture», presidente della commissione giudicatrice è stato nominato il segretario Bartorilla, il quale sulla convenzione da lui rogata il 7 agosto aveva dichiarato che «era stata esclusa ogni possibile nuova condizione», nel senso, oggi meglio precisato da Bartorilla, «che ogni possibilità di modifica avanzata dal concorrente non è stata presa in considerazione ne dalla commissione, ne dal rup ne, ovviamente, in sede di stipula del contratto». CLICCA QUI PER LEGGERE TUTTO L’ARTICOLO