Manifesti mortuari al termine del turno di ballottaggio: accade anche questo a Randazzo dove, nei giorni scorsi, si è conclusa una lunga e snervante fase di campagna elettorale. Una competizione che non è stata poi così corretta e cristallina. «Ieri negli spazi pubblicitari comunali un manifestino a lutto annunciava la mia “dipartita” – commenta Cettina Foti, vicepresidente uscente del Consiglio comunale, riconfermata consigliere comunale del Mpa – con tanto di espressioni di dolore bipartisan e ringraziamenti. Ho già provveduto a denunciare questo fatto ai Carabinieri, sporgendo querela per ingiuria e diffamazione e ho ricevuto la stima e la solidarietà dei tanti amici e politici del territorio. Quanto accaduto la dice lunga sul clima politico che si respira in città e questo gesto di inciviltà è icona del degrado morale, umano e politico che contorna alcuni contesti politici cittadini». Unica donna eletta in Consiglio Comunale in questa tornata elettorale, Cettina Foti non nasconde l’amarezza per l’atteggiamento vile di chi, nascondendosi nell’anonimato, non ha il coraggio di parlare a viso aperto, ma colpisce nell’ombra. «Forse è un attacco alla mia caparbietà e alla mia decisa volontà di “fare” politica in rosa? Forse a qualcuno non piace la presenza di una donna in Consiglio comunale. Rimando al mittente – conclude Cettina Foti – questo carico di odio e disprezzo per la persona, confermando tutto il mio impegno a favore di Randazzo. La mia dipartita politica, che non è avvenuta neanche quando sono stata lontana dal Consiglio per scelte personali, è ancora lontana a venire e rassicuro tutti». Il Mpa di Randazzo, in una nota, esprime solidarietà al consigliere comunale Cettina Foti, «destinataria di un atto di profonda inciviltà. Quanto accaduto sottolinea come a volte la competizione politica sfoci nel cattivo gusto e nell’attacco personale».
Fonte “La Sicilia” del 03-07-2008