Domani a Randazzo “è la giornata della gente onesta”. Così Rita Spartà, figlia di Antonino Sparta e sorella di Pietro e Salvatore, ovvero i tre pastori uccisi il 22 gennaio del 1993 a colpi di fucile all’interno del loro ovile in contrada Statella, commenta la giornata in cui l’amministrazione comunale di Randazzo intitolerà lo slargo vicino al Palazzo comunale ai tre pastori vittime della mafia. La cerimonia si svolgerà domani alle 11, alla presenza di numerose autorità. «Posso solo dire grazie – dice Rita Sparta – grazie a tutti coloro che hanno collaborato e creduto a questo riconoscimento. Domani sarà la giornata dei randazzesi onesti. Non ci aspettavamo un testimonianza ufficiale così significativa dopo 26 anni e 9 mesi dalla strage – continua – mi emoziona il pensiero che oggi ci sono stati uomini che hanno fatto il possibile affinché ciò avvenisse.
Il Circolo didattico Don Milani con la dirigente Rita Pagano che ha presentato l’istanza, l’Associazione antiracket “Fai” con Tano Grasso che ci è sempre stata vicina e il sindaco Francesco Sgroi che, appena ricevuta la richiesta dalla preside, ha subito detto sì. Questa targa – ribadisce – non è solo della famiglia Spartà, ma di tutta la gente onesta randazzese che lavora e si mette in discussione ogni giorno». «E’ stato meraviglioso vedere persone che hanno lavorato per allestire lo slargo senza dire o pretendere nulla, neanche un grazie. Artigiani professionisti come Pippo Aidala, Carmelo Carmeni e tanti altri che hanno prestato la loro opera, come anche, l’impresa Mazza, solo per far si che la giornata di domani sia meravigliosa. A loro – conclude – e a tutta Randazzo, in cui la consapevolezza ha preso il sopravvento rispetto alla umana e comprensibile paura, io dico grazie». «Ho accettato senza indugio – afferma il primo cittadino di Randazzo, Francesco Sgroi – la proposta del Circolo Don Milani. L’intitolazione di questo slargo agli Spartà e a tutte le vittime della mafia, mette un monito a futura memoria, affinché tutti e soprattutto i giovani capiscano che la mafia toglie le cose più preziose che l’uomo ha, ovvero la vita e la libertà». GAETANO GUIDOTTO Fonte “La Sicilia” del 15-10-2019