Inizia pesantemente, la campagna elettorale a Maniace, con un colpo di scena inaspettato e che potrebbe avere dei risvolti difficili che potrebbero cambiare le sorti elettorali del piccolo Comune sui Nebrodi. Infatti a circa sei mesi da quella che sarebbe la scadenza del mandato elettorale dell’attuale sindaco Antonino Cantali e della sua Amministrazione, eletti nel 2015, dopo che lo stesso Cantali era stato il vice del precedente sindaco, Salvatore Pinzone, attuale presidente del Consiglio. Ieri, un accesso ispettivo a diversi atti, riguardanti l’attività amministrativa del Comune è stata predisposta dal prefetto Claudio Sammartino, su delega del Ministro dell’Interno. Tutto nasce da una richiesta avanzata dalla Procura di Catania, in relazione ad inchieste sulla mafia sui Nebrodi, che potrebbe avere dei coinvolgimenti proprio in seno all’amministrazione o al Consiglio comunale del Comune di Maniace. L’attività ispettiva predisposta dal Prefetto, prevede una apposita Commissione di indagine in cui trovano posto funzionari della Prefettura e funzionari delle forze di Polizia che passeranno al setaccio delibere, gare d’appalto e le varie procedure amministrative, per evidenziare eventuali vizi o procedure non conformi. Dopo questo importante passaggio, e le attività investigative svolte dalla Commissione, viene stilata una relazione, che viene inviata al Prefetto e al Ministero, che in caso di anomalie può procedere anche allo scioglimento del Comune, per infiltrazione mafiose, come recentemente avvenuto a Misterbianco.
Abbastanza tranquillo il primo cittadino Antonino Cantali: “Sono in politica dal 2000 – dichiara – e posso tranquillamente affermare che tutto quello che ho fatto è stato fatto nell’esclusivo interesse dei miei concittadini. Mi auguro che le indagini si concludano al più presto e che dimostrino la totale estraneità ai fatti contestati, tra l’altro il sottoscritto non ha mai avuto a che fare con la criminalità organizzata. Mi sono messo a disposizione della Commissione, facendo in modo di fargli avere al più presto tutta la documentazione richiesta. Il mio unico interesse è che si faccia chiarezza, e che venga salvaguardato il buon nome di Maniace”. LUIGI SAITTA Fonte “La Sicilia” del 24-10-2019